Ci sarebbe stata una nuova tragedia al largo delle coste libiche. Secondo le testimonianze raccolte tra i 150 immigrati superstiti sbarcati a Reggio Calabria, sarebbero circa 400 le vittime di un naufragio avvenuto a 24 ore dalla partenza dalla Libia.
Tra i morti molti giovani, anche minori. La notizia è stata riportata da “Save the Children” che ha sottolineato come negli ultimi sbarchi sono aumentati quelli di bambini, 450 di cui 317 non accompagnati.
C’è stata poi una sparatoria in mare tra alcuni soccorritori italiani e islandesi e alcuni libici che hanno sparato colpi di arma da fuoco in aria per tenere a distanza gli operatori di un’operazione. In questo modo sono riusciti a riprendersi un’imbarcazione da cui erano stati tratti in salvo 250 migranti. È il secondo episodio che si verifica in poche settimane. Gli aggressori erano a bordo di un mezzo della guardia costiera libica,si pensa che se ne fossero impossessati come del resto avviene ormai da tempo.
Nell’ultimo sbarco a Pozzallo, alcuni testimoni avrebbero raccontato del cadavere di uomo deceduto su un barcone, gettato in mare e dilaniato dagli squali. La polizia di Ragusa ha fermato il presunto scafista, Aboubakarma Banghoura, 19 anni, originario dalla Guinea: si tratta del quattordicesimo scafista fermato del 2015, a cui viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, e anche la morte “come conseguenza di un altro reato”. Il fermato, che è stato indicato dai profughi come il comandante, si è dichiarato innocente. Secondo alcuni testimoni, il migrante è morto durante la traversata dopo avere esalato benzina che si era rovesciata per il mare mosso.
Il commissario Ue agli Affari Interni e all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, la prossima settimana sarà in Sicilia con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano per monitorare dal vivo la situazione.