Alla fine, il gesto tanto atteso è arrivato. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente cubano Raúl Castro si sono stretti la mano durante la cerimonia di inaugurazione del vertice delle Americhe a Panama. Accanto a loro, il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Kii-Moon.
Un piccolo gesto di cortesia tra due capi di Stato, un grande passo verso la distensione dei rapporti tra gli Usa e il regime castrista, al potere da 60 anni nell’isola caraibica. Per le prossime ore un incontro tra i due a margine del vertice. Obama e Castro non si stringevano la mano dal 2013, quando si incontrarono al funerale di Nelson Mandela in Sudafrica.
Il presidente americano ha avviato il disgelo nei rapporti diplomatici con Cuba e potrebbe presto prendere una decisione sulla rimozione di Cuba dall’elenco degli Stati sponsor del terrorismo, in cui è stata inserita una trentina di anni fa.
Obama aveva parlato al telefono con Raoul Castro il giorno prima della riunione, e lo stesso giorno, il Segretario di Stato John Kerry aveva incontrato Bruno Rodríguez, il ministro degli esteri cubano per gettare le basi per riconciliazione. Obama e Castro erano seduti allo stesso tavolo, durante la cerimonia di inaugurazione della conferenza di Panama, anche se separati da altre due persone.
In apertura di cerimonia, il cardinale Pietro Parolin ha letto un messaggio di Papa Francesco che ha denunciato le “scandalose differenze” esistenti all’interno di tanti paesi, “in particolare nelle zone indigene, rurali e nei sobborghi delle grandi città”, ma anche tra i diversi Paesi: “L’iniquità e l’ingiusta distribuzione delle risorse” sono fonte “di conflitto e di violenza tra i popoli”.
Prima dell’inizio ufficiale del vertice, Obama ha parlato a un forum della società civile. “Mentre ci muoviamo verso il processo di normalizzazione, avremo le nostre differenze da governo a governo con Cuba su molte questioni, proprio come siamo diversi, a volte, con le altre nazioni del continente americano,” ha detto. “Non c’è niente di sbagliato in questo, ma io sono qui per dire che quando noi parliamo fuori, stiamo andando a farlo perché gli Stati Uniti d’America credono da sempre in valori universali sempre validi”. Obama a margine dei lavori del forum un gruppo di dissidenti cubani, che il governo castrista ha definito mercenari.