Con la pubblicazione della bolla pontificia “Misericordiae vultus”, Papa Francesco ha aperto il Giubileo, l’Anno santo straordinario della Misericordia, che si aprirà l’8 dicembre per concludersi a novembre del 2016.
La cerimonia a piazza San Pietro gremita di fedeli, di rappresentanti istituzionali, tra cui il ministro degli Interni, Angelino Alfano, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il prefetto della Capitale, Franco Gabrielli. La bolla papale è stata mostrata e letta sotto la porta Santa, poi il Pontefice è rientrato nella Basilica accompagnato dai cardinali. La Bolla di indizione del Giubileo è stata consegnata dal Papa ai rappresentanti dei cinque continenti, e sarà diffusa urbi et orbi, in ogni diocesi. Si compone di 25 numeri.
“L’architrave che sorregge la vita della Chiesa – ha detto Papa Francesco – è la misericordia. E la credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole”. Bergoglio si è rivolto a chi fa parte di gruppi criminali e ai colpevoli di corruzione, vera e propria piaga della società: “Vi chiedo- ha intimato il Papa – di cambiare vita in nome del figlio di Dio”.
Nell’omelia pronunciata in San Pietro, Francesco ha detto che “l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre”. Chiediamo, ha aggiunto il Papa “la pace, soprattutto in queste settimane, permane come il desiderio di tante popolazioni che subiscono la violenza inaudita della discriminazione e della morte, solo perché portano il nome cristiano”.