L’Isis ha lanciato una controffensiva su Ramadi, la capitale della provincia irachena di Anbar, dove i miliziani del califfato hanno decapitato 25 persone, 37 secondo alcune fonti.
Secondo quanto riferito dai media arabi, i membri dell’omonima tribù del sobborgo si erano rifiutati di consegnare le loro armi e di unirsi ai jihadisti in vista della battaglia contro le forze governative di Baghdad. A Mosul, i jihadisti hanno invece ucciso a sangue freddo con colpi di arma da fuoco alla testa una decina di “medici che si erano rifiutati di prestare cure ai miliziani feriti”.
A Falluja è stata pubblicata e annunciata nelle moschee una lista di 100 persone da uccidere “perché non hanno giurato fedelta’” al Califfato. La città è circondata dalle forze irachene e dagli alleati sciiti che si preparano a riconquistarla.
Lo Stato islamico ha lanciato una campagna mediatica sui social creando l’hashtag #WewillBurnUSAgain (bruceremo ancora l’America) minacciando un altro 11 settembre.