Salvatore Buzzi, Franco Panzironi e Luca Odevaine, arrestati nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale, restano in carcere. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso presentato dalla difesa del presidente della cooperativa 29 Giugno, indagato per associazione di stampo mafioso, dell’ex amministratore delegato di Ama e dell’ex vice capo di Gabinetto di Veltroni e membro del tavolo di coordinamento nazionale al Viminale sull’accoglienza ai rifugiati. I giudici della Cassazione hanno rigettato i ricorsi di Carlo Maria Guarany e di Agostino Gaglianone e dichiarato inammissibili quelli presentati da Paolo Di Ninno, Claudio Caldarelli, Alessandra Garrone e Raniero Lucci. I supremi giudici hanno invece disposto, limitatamente alle esigenze cautelari, un nuovo riesame sulle posizioni di Giuseppe Mogliani, Emanuela Bugitti e Mario Schina. Per Giovanni De Carlo la Cassazione ha annullato l’aggravante mafiosa e le connesse esigenze cautelari. Con il rigetto dei principali ricorsi presentati dagli indagati nell’inchiesta su Mafia Capitale, resta in piedi l’impianto accusatorio delineato dalla Procura di Roma. I giudici della sesta sezione penale della Cassazione, presieduti da Antonio Agrò, hanno evidentemente condiviso la decisione dei pm romani di contestare ad alcuni degli indagati il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Le motivazioni della decisione di oggi saranno depositate entro un mese.