Un pallone, niente di più. È questa la materia di cui sono fatti i sogni dei piccoli giocatori che aspirano a diventare calciatori professionisti. E il futuro di Ángel Di María, in un certo modo, è stato deciso proprio da una sfera di cuoio, anzi, da 20: è stato questo, infatti, il ‘prezzo’ che il Rosario Central ha dovuto pagare per prelevare il bambino prodigio da ‘El Torito’.
Era il 1995 e Di María aveva appena 7 anni quando cominciò a mettersi in mostra con la maglia della piccola squadra di Rosario, a tal punto da attirare su di sé le attenzioni di numerosi club importanti, tutti attratti dal talento e dai colpi di quello che sembrava a tutti gli effetti un predestinato.
L’operazione che avvicinò la stella argentina al calcio professionistico, però, fu a dir poco sorprendente: “Alla fine il piccolo Ángel andò al Rosario Central per 20 palloni – ha raccontato Marcelo Pavón, il primo allenatore di Di María – Fu una vera fortuna per la società che poi riuscì a rivenderlo al Benfica nel 2007 per 6 milioni di euro”.
E pensare che solo pochi anni dopo, nel giugno del 2010, il Real Madrid sborsò ben 25 milioni di euro al club di Lisbona per mettere le mani sul talento di Rosario. Lo scorso agosto, invece, ci sono voluti ben 100 milioni per rendere possibile il passaggio del ‘Fideo’ al Man United: chissà quanti palloni con quella cifra!