C’era una volta un movimento di destra, compatto e spregiudicato, che avrebbe dovuto unire i francesi sotto lo stesso tetto. Il Front National, che alle scorse amministrative non è riuscito a sfondare, si sta sciogliendo come neve al solo davanti a beghe e frizioni interne. Come quella, sanguinosa, tra il suo fondatore Jean-Marie Le Pen e la figlia Marine, il nuovo presidente che ha cercato di dare un volto pulito a un partito ultra nazionalista.
Marine Le Pen ha annunciato che si opporrà alla candidatura del padre, 86 anni, presidente onorario del partito, nella regione Paca e gli ha chiesto di dimettersi dalla carica. Jean-Marie Le Pen ha accusato la figlia di minacciare il futuro di Front National. Nel mirino dell’anziano fondatore, il segretario generale di Fn, Florian Philippot, che eserciterebbe “troppa influenza” .
“Philippot ha detto che la rottura è totale – spiega l’anziano leader – mentre Marine ha osteggia solo il mio insediamento regionale. Penso che questo signore abbia un interesse personale”.
Convocato il 17 aprile dal presidente del partito, dinanzi agli organi disciplinari del partito e al Comitato investitura, Jean-Marie Le Pen ha annunciato che non si sottrarrà. “Mi difenderò e attaccherò, senza troppe illusioni. Non escludo una mia candidatura indipendente, la mia lunga carriera non è ancora finita”.
“Non riesco a capire le cause delle sue azioni”, ha detto all’emittente francese Rtl il presidente onorario e fondatore del Front National, aggiungendo che “si rischia di far esplodere il partito. Si sta sottomettendo al sistema. Ed è un suicidio, si sta dando la zappa sui piedi”.