Basta terapie di ‘conversione’ per gay, lesbiche e transgender, negli Stati Uniti. Lo chiede il presidente Barack Obama. Stop ai metodi che pretendono di far modificare l’orientamento sessuale verso pratiche più ‘normali’.
La presa di posizione del presidente americano giunge dopo il suicidio del diciassettenne Leelah Alcorn, che a dicembre scorso fermò in questo modo la propria famiglia, che lo aveva perfino confinato nel tentativo di forzarlo a cambiare le proprie scelte sessuali.
Obama restò particolarmente colpito nel leggere la storia del ragazzo, ha spiegato una portavoce del presidente al New York Times, Valerie Jarret. Rivolgendosi agli autori di una petizione che chiede il bando di queste terapie psichiatriche di “riparazione” o “conversione”, Obama ha voluto condividere con loro “la preoccupazione per gli effetti potenzialmente devastanti che (queste) possono avere sulla vita dei transgender e su quella di gay, lesbiche, bisessuali”. La petizione è stata firmata da 120 mila persone in tre mesi.
“E la storia non di un solo giovane”, ha aggiunto Jarrett, “ma di un numero ignoto di giovani che vi sono stati sottomessi”. La Casa Bianca, spiega il quotidiano, non ha intenzione di mettere a punto una legge federale che bandisca questi metodi ma si muoverà a livello sia di Stati sia del Parlamento, in modo trasversale e bypartisan.