Cresce il disagio sociale in Italia e si moltiplicano i segnali che sembrano contraddire i messaggi di ottimismo diffusi dal governo.
Il Misery index Confcommercio di febbraio 2015 si è attestato su un valore stimato di 20,4 punti, in aumento di sette decimi di punto rispetto al mese di gennaio, in cui si era toccato il valore più basso da dall’inizio del 2012. Tale andamento deriva da un modesto aumento della disoccupazione estesa e da una flessione più contenuta dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto (dal -1,4% di gennaio a -0,5% di febbraio).
L’aumento rilevato per il Mic, dopo un bimestre di riduzioni, va valutato con molta attenzione – spiega la stessa Confcommercio – in quanto riferito ad un mese di transizione di due diversi regimi regolatori del mercato del lavoro, situazione che potrebbe aver portato le imprese, in attesa dei decreti attuativi del jobs act, a procrastinare di alcune settimane eventuali assunzioni.
Questo elemento si è associato alle incertezze che ancora caratterizzano l’avvio della ripresa, di cui si colgono molti segnali, ma che stenta a tradursi in un significativo miglioramento dei livelli produttivi, dei consumi e del mercato del lavoro.
A febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale è salito al 12,7%, in aumento di un decimo di punto rispetto a gennaio e di due decimi nei confronti di un anno prima. I disoccupati si sono attestati a 3 milioni 240mila unità (+23mila sul mese precedente e +67mila rispetto a febbraio del 2014). Il numero di occupati è diminuito di 44mila unità su base mensile ed aumentato di 93mila nel confronto annuo.