Chi è Claudio Giardiello, l’imputato per bancarotta fraudolenta che questa mattina, 9 aprile, ha aperto il fuoco nel tribunale di Milano uccidendo tre persone, tra cui il giudice fallimentare Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani.
Un agguato già pianificato: Giardiello è entrato al tribunale già armato. All’interno dell’aula al terzo piano ha estratto la pistola, sparando contro un testimone e contro il pubblico. Poi è uscito ed è andato nella stanza del giudice, uccidendolo.
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Claudio Giardiello, 57 anni, è un imputato per bancarotta fraudolenta: pare che durante il dibattimento, appresa la notizia che il proprio difensore stava per rinunciare al mandato, abbia estratto la pistola e iniziato a sparare, dandosi poi alla fuga per i corridoi del Palazzo di Giustizia.
Lavorava nel settore dell’edilizia ed è nato a Benevento il 6 marzo del 1958, residente in Brianza. A quanto si è appreso aveva diverse società ma negli ultimi tempi si trovava in gravissime difficoltà finanziarie, sfociate in diverse cause giudiziarie. È stata dichiarata fallita il 13 marzo del 2008 la Immobiliare Magenta, la sua società a responsabilità limitata. L’azienda, si evince da una visura camerale, faceva capo per il 55% a Giardiello, per il 30% a Davide Limongelli, nipote di Giardiello, coimputato e rimasto colpito nella sparatoria. Un terzo socio con il 15% si chiama Giovanni Scarpa.
Il curatore fallimentare nominato dal Tribunale si chiama Walter Marazzani. Nel novembre del 2006 era stato depositato un atto di sequestro delle quote di partecipazione di Limongelli e di Scarpa, mentre nel giugno e nel novembre del 2007 erano stati depositati atti di sequestro delle quote di Giardiello.
“È una persona sopra le righe, ingestibile come cliente perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare, era paranoide”: è la descrizione dall’avvocato Valerio Maraniello, che ha spiegato di avere difeso Giardiello fino ad un paio di anni fa e poi di avere lasciato il mandato proprio perché era un cliente “difficile”.
> Chi era Lorenzo Alberto Claris Appiani, una delle vittime della sparatoria al Tribunale di Milano
> Chi era il giudice Fernando Ciampi
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FINO A STAMATTINA A MILANO BASTAVA FAR ANCHE FINTA DI ESIBIRE UNA TESSERA (PARADOSSALMENTE ANCHE QUELLA DELL'AUTOBUS) CHE DALLA PARTE DEGLI AVVOCATI ENTRAVI ANCHE IN DUE TRE E ANCHE PIÙ PERSONE ALLA VOLTA...
HO SEMPRE PENSATO CHE PRIMA O POI QUALCUNO AVREBBE PAGATO PER QUESTO...
QUINDI NESSUNA MERAVIGLIA DI QUANTO ACCADUTO....
A nessuno venga in mente di parlare di un imprenditore vessato dalla crisi. Nessuna Pietà. Se non rispondi più ad una domanda sei fuori mercato e se ti indebiti per mentenerti un tenore di vita alto allora ne devi rispondere ai tuoi creditori e devi perdere tutto fino a debito estinto... A questo maiale ciò non andava giù.
Nessuna pietà....è ora di finirla nel nostro paese con la impunità e il (falso) perbenismo coperto dalla maggior parte dei benpensanti che ritengono il nostro paese solo un centro di accoglienza e di violenza libera.
Basta….è ora di finirla nel nostro paese con la impunità e il (falso) perbenismo coperto dalla maggior parte dei benpensanti.
In un luogo che tutti credono, e dovrebbe essere, come giusto che sia integerrimo, super partis e sicuro, in realtà si nascondono ombre che hanno occupato silenti alcuni piani del Tribunale.
Da qualche anno sono stati vinti appalti da Società che a loro volta hanno appaltato il lavoro a piccole cooperative collegate alla ‘ndrangheta e che nessuno ha mai controllato o verificato. Queste Società fanno entrare all’interno personale poco qualificato, sottopagato, disinteressandosi della qualità del lavoro offerto, e mettono le mani nel giro soprattutto dei fallimenti immobiliari, ma anche nei mobiliari, con l’interesse di poter agire a proprio interesse nelle varie aste.
Quindi la gente si domanda come possa essere accaduto questo episodio: sopra avete la risposta. All’interno del Tribunale non ci sono quei controlli ‘invalicabili’ che ora tutti si domandano come possono essere stati raggirati. La metà della vigilanza è realmente inflessibile sui controlli e non fa passare nemmeno una macchinetta fotografica; l’altra metà sbadiglia, si distrae, chiacchera e fa passare sulla ‘fiducia’ il personaggio che ha davanti perché lo ha riconosciuto come ‘abituè’ del posto. E se c’è un accompagnato, dentro anche lui. Purtroppo è così anche se non lo fanno per cattiveria o malignità. Nel Tribunale di Milano si può accedere tranquillamente anche dagli ingressi riservati ai dipendenti pubblici e da quelli delle carrai delle forze dell’ordine. Non è tutti i giorni così, ma capita. Ma visto che può capitare, ecco la tragedia.
Conclusione: se in Tribunale accedono indisturbate Società e Coop. appaltatrici ‘sporche’ e ‘colluse’ senza che nessuno se ne accorga (o fa finta ;)), come si pretende di avere la stessa sicurezza da un qualsiasi ingresso? Non lo dicono, perché sono episodi meno sensazionali, ma non meno spesso di quanto si creda, imputati sono già entrati in aula anche con coltelli per minacciare il Giudice. Fortunatamente, però, senza vittime. Fino ad oggi, purtroppo. Riposi in Pace Dott. Ciampi.
Il gesto inconsulto e criminale di questo "imprenditore" fallito da modo ai giornali servi della polizia di nascondere i crimini polizieschi del G8.
Che bello, adesso non si parlerà più delle torture poliziesche.....ecco trovata la scusa per santificare i criminali in divisa.
Reato di tortura, non dimentichiamoci dei cittadini uccisi da poliziotti e da carabinieri qui in Italia nel coro dei decenni!!!!!
Buonasera Sig. Ferdinando.
mi complimento per il Suo intervento. Vale certamente di piu' che i commenti di Vespa o di Santoro.
Cio' che e' successo oggi e' di una gravita' INAUDITA.
In Tribunale c'e' bisogno di impianti di controllo come negli Aeroporti.E le guardie debbono esere assunte dal Tribunale, mica in appalto alla COOPservice che tra l'altro e' di Reggio Emilia.
Buonasera.
Fausto Poli Taneto (RE)
Volete sapere come ha fatto, come ha potuto passare cosi facilmente i controlli con una 7,65 in tasca??
Ve lo spiego io.....
Claudio Giardiello, li nel tribunale, a causa del gran numero di cause aperte a suo carico (fallimenti, procedimenti vari per bancarotta, contro cause da lui intentate)..LI ERA UNO DI CASA , E DI VISTA CONOSCIUTO DA TUTTI!! impiegati uscieri, carabinieri, sicurezza ecc.
Ma ...come tutti i conosciuti " di vista..si sa chi è, ma non si sà esattamente che fà!!.
Il Giadielo, già premeditando il folle gesto, ed causa del gran numero di procedimenti a suo carico, che, richiedevano la sua presenza fisica, li ai controlli e per i coridoi, ci sarà passato solo quest'anno, 27/28 volte, cominciando sicuramente,a farsi notare,salutare tutti ed a farsi salutare..... qualche battuta qua e la sul milan, sulla iuve , sul tempo ,sul piu e sul meno......!, finanche probabilmente con il personale di sicurezza, l'importante e farsi notare, farsi ricordare!!
Un piano molto lungo, lento ma inesorabile.
Ora è tutto pronto, il Giardiello,è conosciuto di vista.... di vista..non si sa chi è, non si sà esattamente che fà. ma insomma è uno di li!!
Avrà poi cominciato a spacciarsi per avvocato con il suo bel faldone di documenti timbrati per procedimenti vari(a suo carico), dicendo di aver dimenticato il tesserino, si sarà fatto perquisire diverse volte (senza pistola) per entrare!
Poi, certo del fatto di essere diventato agli occhi della sicurezza e degli impiegati, "persona conosciuta" è tornato sereno e tranquillo con un tesserino falso (magari scaricato da internet) ed una pistola con 2 caricatori......! Avrà salutato e sarà stato salutato.."buon giorno Dottore! Buon giorno Signorina...Buon Giorno agente!".."avete visto!oggi me lo sono ricordato il tesserino!!...E quelli gli avranno detto..." A è lei dottore, passi, passi prego!!........................
DOPO DI CHE' IL RESTO E' STORIA!