Rudy Guede, condannato a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher, dopo l’assoluzione di Amanda e Raffaele non ci sta: “Se loro sono innocenti lo sono pure io”. “In questa storia – continua Rudy Guede – sono l’unico condannato. Complice di un omicidio senza colpevoli”. L’ivoriano adesso punta alla revisione del processo: “Sono convinto che nelle motivazioni della sentenza della Cassazione troveremo elementi utili per ribaltare il verdetto”.
“Non posso essere certo io il complice di me stesso”, sottolinea ancora l’ivoriano. “So che non sarà facile, ma la riabilitazione mi consentirà di trovare un lavoro, magari in Italia. Voglio dimostrare a tutti che non sono un mostro e farmi dimenticare”. “Da voi il rito abbreviato è visto come un’ammissione di colpevolezza, io invece pensavo di dimostrare subito la mia innocenza”, dice nel corso di un’intervista a “La Repubblica”.
Guede nel carcere di Viterbo studia per l’ultimo esame prima della laurea in scienze sociali storiche: “Voglio fare in modo che il tempo trascorso dietro le sbarre – conclude – sia valso a qualcosa”.