“Giocare nel Boca è sempre stato il mio sogno ma non speravo di realizzarlo in questa stagione”. Il momento d’oro di Pablo Daniel Osvaldo è sotto gli occhi di tutti: sei gol in sette gare, prestazioni convincenti e idillio totale con il pubblico argentino. L’Inter fa solo parte del passato (“Non ne parlo perché non mi vanno né polemiche, né fraintendimenti”, adesso c’è solo il Boca, la Bombonera, Buenos Aires.
Vietato fare il passo più lungo della gamba: “Quando sarà l’ora penserò al Southampton, nel frattempo vivo un sogno – racconta al Corriere dello Sport – Spesso le cose accadono quando non ce lo aspettiamo. Appena si è prospettata la possibilità del Boca, per me è stata l’unica opzione che ho preso in considerazione. La Serie A? Ha sempre un fascino e un’importanza speciali, adesso però penso solo al Boca“.
La Nazionale non è un capitolo chiuso: “Con Conte ho un rapporto caratterizzato da grande lealtà e stima reciproche. Siamo due persone dirette, che non amano le ipocrisie. So che mi ritiene un giocatore forte e lo ha dimostrato volendomi alla Juve nel gennaio 2014, in un momento non facile per me. Questo per me è uno stimolo”.
“Al tempo stesso però so perfettamente che non giocare in un campionato europeo è uno svantaggio perché il ct non mi può vedere giocare dal vivo molto facilmente. A meno che non decida di venire a trascorrere qualche giorno qui in Argentina. Ne sarei molto felice perché gli farei mangiare un Asado fantastico – conclude – È invitato fin da adesso! A parte gli scherzi, so che non è facile per lui e per il suo staff seguirmi da vicino”.