Orge gay e amore a pagamento in canonica | Scoppia il caso a Taranto, rimosso un sacerdote

di Redazione

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Orge gay e amore a pagamento in canonica | Scoppia il caso a Taranto, rimosso un sacerdote

| martedì 07 Aprile 2015 - 11:29

Un sacerdote è stato rimosso dall’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, dopo il suo presunto coinvolgimento in uno scandalo di incontri sessuali. Il parroco, che secondo quanto riferito dalla Curia non apparterrebbe al clero di Taranto ma ad un ordine religioso, è stato rimosso immediatamente dopo che l’attendibilità delle accuse, mosse da un altro sacerdote 32enne di Rovigo, hanno trovato conferma.

Chi ha mosso le accuse avrebbe raccolto documenti video, foto e conversazioni in chat consegnandole al Tribunale. Un dossier pesante che mette in luce una presunta attività sessuale in canonica: dalle orge, all’amore a pagamento, allo scambio di foto intime e anche lo scambio di indirizzi di preti gay con cui incontrarsi. Tutto documentato da screenshot delle chat su Facebook o Skype e con la registrazione in webcam di video incontri sessuali.

Nelle carte finite in tribunale non ci sarebbe solo la presunta attività sessuale del sacerdote tarantino: nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche altri esponenti di Chiesa di varie regioni, fino ad arrivare al Vaticano.

Questa la nota diffusa dalla Diocesi di Taranto a forma di don Emanuele Ferro, portavoce dell’Arcidiocesi di Taranto

In merito ai fatti apparsi sulla stampa circa un parroco dell’arcidiocesi di Taranto, ovvero della sua condotta moralmente riprovevole e assolutamente non compatibile con il ministero presbiterale, questa Curia Metrolitana rende noto quanto segue.
Il sacerdote interessato, che non appartiene al clero di Taranto, bensì ad un ordine religioso, è stato rimosso da monsignor Filippo Santoro dalla cura parrocchiale, non appena lo stesso arcivescovo insieme ad alcuni curiali, ha appurato l’attendibilità dei fatti: già dalla settimana scorsa il religioso non è più a Taranto. Comunque sia, nella documentazione acquisita dal tribunale ecclesiastico al momento non c’è traccia alcuna del coinvolgimento in diocesi di altri sacerdoti.
Sebbene i giorni trascorsi siano stati particolarmente impegnativi e gli uffici di Curia chiusi per le festività pasquali, ugualmente, proprio per amore al popolo santo di Dio, l’intervento è stato immediato. Ora il parroco non si trova più nel capoluogo ionico e l’ordine religioso è stato interpellato ed esprimerà il nome di un nuovo parroco entro mercoledì prossimo.
Inutile dire che i sentimenti dell’arcivescovo e della Curia sono quelli del rammarico e dello sconcerto, specie perché questa notizia arriva in giorni in cui la Chiesa di Taranto è stata attraversata da momenti indimenticabili dal punto di vista della fede, proprio per la ricchezza e la devozione del Triduo Santo.
Migliaia di persone hanno avuto la possibilità non solo di ammirare i Riti ma anche di accostarsi al confessionale di tanti sacerdoti tarantini che nel silenzio e nell’entusiasmo apostolico testimoniano ogni giorno, senza clamore, il volto bello del Cristo buon Pastore.
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