Allegri adesso ci crede, mettere le mani sulla “decima” Coppa Italia bianconera si può. Al Franchi 3-0 netto e roboante per la Juve contro una Fiorentina irriconoscibile e capace di vanificare il prezioso 2-1 dello Stadium. Mai in partita i viola, questa sera solo parenti lontani di quella perfetta macchina da guerra ammirata in campionato ed in Europa. Gli aggettivi per questa Juve, ormai, sono stati già tutti spesi. In finale Napoli o Lazio (impegnate domani alle 20.45).
Superiorità bianconera schiacciante nei primi 45′ di gioco. Difficile stabilire dove finiscano i meriti della Juve e inizino i demeriti della Fiorentina, ma la mole di gioco e di occasioni prodotta dagli ospiti lascia poco margine di discussione. I viola partono discretamente segnando anche un gol al 4′ con Salah, Massa però annulla per fallo in attacco. Dopo lo 0-1 firmato da Matri i ragazzi di Montella mollano la presa: respinta di Neto su Pereyra e appoggio in rete per l’ex Milan.
La Juve continua a dominare sfiorando in più occasioni il raddoppio, Neto è provvidenziale su Sturaro e Morata. Al 37′ Gonzalo Rodriguez illude il Franchi sfruttando di testa il cross di Mati Fernandez, ma l’arbitro non convalida per posizione irregolare. La Fiorentina è lenta e macchinosa, i bianconeri volano e a 1′ dall’intervallo trovano il 2-0 con Pereyra: conclusione di Morata, altro miracolo di Neto e tap-in vincente dell’argentino. Tutto da rifare per Montella.
È una nottata da incubo per i tifosi viola, increduli e disorientati da una Fiorentina incapace di reagire. Nella ripresa, infatti, gli equilibri del match rimangono invariati. Fatta eccezione per due buone iniziative di Gomez e Salah, è sempre la Juve a rendersi più intraprendente in fase offensiva. Al 59′ Marchisio batte un corner, Bonucci si coordina a centro area e batte Neto con un bel destro al volo. Silenzio assordante sugli spalti, canta solo il settore ospiti.
Il nervosismo cresce, i ritmi calano, Allegri gongola. Marchisio e Gonzalo Rodriguez rimediano il giallo dopo un duro battibecco, Massa fa fatica a controllare la situazione. La Juve gioca sul velluto rischiando solo su una botta da fuori di Aquilani, poi è Matri a salire in cattedra con una botta deviata in angolo su assist di uno scatenato Pereyra. Nel finale ordinaria amministrazione per i bianconeri, peccato per il rosso rimediato da Morata all’87’: salterà la finale.