L’agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea, l’Easa, aveva già dei dubbi sull’accuratezza e sulla frequenza dei controlli – anche medici – da parte delle autorità tedesche anche sui vettori nazionali anni prima del disastro Germanwings. In particolare a novembre aveva chiesto alla Germania di intervenire per allinearsi ai controlli e agli standard previsti.
L’Easa conferma la notizia del Wall Street Journal che aveva riportato gli appunti dell’Ue sul caso tedesco. “Tutti gli Stati membri dell’Ue hanno segnalazioni, questo accade normalmente e regolarmente, fa parte di un sistema continuo di monitoraggio”, ha dichiarato un portavoce della Commissione Europea.