È il giorno della manifestazione nazionale organizzata dal coordinamento dei comitati No Muos. Un evento che, pochi giorni dopo il sequestro dell’impianto militare di telecomunicazione Usa ordinato dalla procura di Caltagirone, è diventato una festa.
Il corteo, coloratissimo, è partito poco dopo le 15 dal presidio di contrada Ulmo, che per mesi è stato il punto di riferimento della protesta. Qualche migliaio, secondo le prime stime, i partecipanti, giunti anche con gli autobus da diverse città della Sicilia. Presente anche una delegazione anche del movimento No Tav. Ingente lo schieramento di forze dell’ordine.
A esprimere la solidarietà al Movimento No Muos anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in rappresentanza dell’Anci, l’associazione dei comuni, e i parlamentari regionali del M5S.
I manifestanti hanno sfilato verso il cancello 1 della base, presidiato da un ingente schieramento delle forze dell’ordine, dando vita a una grande catena umana intorno al perimetro della base.
A fare da controcanto, l’opinione dell’ex ministro della Difesa Antonio Martino, di Forza Italia, secondo il quale, “Questa storia dell’inquinamento elettromagnetico è tutta una fandonia prodotta da un gruppo di ecocatastrofisti. Il problema è che spesso queste balle spesso generano il panico, complicando la situazione. La vicenda del Muos -il sistema di difesa Usa per il quale la procura di Caltagirone ha disposto il sequestro- è sfuggita di mano, perché quando il panico parte è difficile da fermare. Assurdo privarsi di misure di difesa efficaci, proprio nel momento in cui il fronte della minaccia jihadista, a sud del nostro Paese, è più critico. Le decisioni dei giudici vengono prese come oro colato. Il governo, invece, dovrebbe intervenire, fare qualcosa per sbloccare la situazione”.
Il sequestro è stato disposto, due giorni fa, dal procuratore Giuseppe Verzera per violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale, al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare. Il 13 febbraio scorso, il Tar di Palermo aveva accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi definendo il Muos pericoloso per la salute dei cittadini.