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Netanyahu: “L’Iran riconosca l’esistenza di Israele” | L’ira di Gerusalemme dopo l’accordo di Losanna

“L’Iran deve impegnarsi chiaramente a rispettare il diritto all’esistenza dello Stato di Israele come parte di una soluzione definitiva della disputa sul suo programma nucleare”, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il giorno dopo la conclusione dell’accordo quadro sul nucleare iraniano. “Israele esige che qualsiasi accordo finale con l’Iran preveda da parte sua ha un riconoscimento chiaro e inequivocabile del diritto all’esistenza di Israele”, ha aggiunto il primo ministro in un comunicato. 

In una telefonata al presidente Obama, Netanyahu ha accusato senza mezzi termini: l’accordo “eleva il rischio di una proliferazione nucleare e di una guerra devastante”.

Per Israele, l’unico obiettivo dell’Iran è riuscire ad avere l’arma nucleare. Il governo israeliano lo ha ripetuto all’indomani della firma di Losanna tra Teheran e il Gruppo 5+1, aggiungendo che l’accordo preliminare è un passo in direzione “molto molto pericolosa”.

Benjamin Netanyahu ha avviato subito le consultazioni sulla sicurezza del Paese. Il premier del Likud, il partito conservatore israeliano, ha convocato il gabinetto di sicurezza, che comprende un numero ristretto di ministri e i responsabili dei principali organi della sicurezza israeliani. Netanyahu ha commentato con grande asprezza l’intesa che, a suo parere, “minaccia la sopravvivenza di Israele”. Qualsiasi accordo con l’Iran, secondo il premier, deve “ridimensionare significativamente” le capacità nucleari di Teheran.

Secondo fonti vicine a Netanyahu, “le grandi potenze si sono trovati in posizione inferiore rifiutando ogni idea di un confronto militare con l’Iran se i negoziati falliscono, in modo che Teheran è riuscito a imporre la sua volontà e ricevuto legittimità internazionale per il suo programma nucleare.

Come ultima risorsa, Israele potrebbe usare la forza. Yuval Steinitz, il ministro per le informazioni ribadito che “l’opzione militare rimane sul tavolo”. Steinitz ha ricordato che nel 1981, Israele non ha esitato a sfidare gli Stati Uniti ad attaccare e distruggere il reattore nucleare iracheno di Osirak costruito con l’aiuto della Francia al tempo di Saddam Hussein. “Quando si tratta per la nostra sicurezza nazionale, il nostro sacro dovere è quello di difendere noi stessi in una situazione in cui il mondo è ingannato su accordi che non funzionano”, ha aggiunto Steinitz.

Toccherà alla diplomazia internazionale convincere Israele della bontà dell’accordo e della necessità di abbassare i toni della polemica internazionale; intanto, la marina israeliana questa settimana ha presentato la quarta serie di sottomarini prodotti in Germania, che potrebbe, secondo gli esperti militari stranieri, essere dotati di testate nucleari e condurre missioni di spionaggio al largo della costa iraniana

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