Volano gli stracci in Forza Italia. A fare alzare il fuoco della polemica è proprio Silvio Berlusconi non usa giri di parole di parole durante un incontro con alcuni militanti azzurri. Un venerdì Santo dai toni molto accesi con la clamorosa lite tra l’ex Cavaliere e l’ex amico, il braccio destro Sandro Bondi che, da poco tempo, ha lasciato il partito assieme alla compagna Manuele Repetti, entrambi senatori.
“Anche in Forza Italia, purtroppo, stanno emergendo le patologie della vecchia politica politicante: quelle del protagonismo, della rissosità e del frazionismo. Qualcuno ha dimenticato la lealtà nei confronti degli elettori ed anche il rispetto per chi lavora ogni giorno, in condizioni non facili, per far funzionare Fi nel miglior modo possibile”.
E poi la stoccata alla coppia Bondi-Repetti. “Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza restando almeno in silenzio”, ha detto Berlusconi riferendosi, in maniera non proprio velata ai due transfughi, passati al Gruppo Misto.
“Chi si riconosce in Forza Italia – ha proseguito il leader degli azzurri – deve essere consapevole che l’immagine di un movimento diviso viene enfatizzata dai nostri avversari, ai quali non sembra vero di poterci attaccare ed indebolire. E lo fanno anche con le tante notizie false che pubblicano sui loro giornali”. Poi, soffermandosi sui prossimi impegni, l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato di stare lavorando “all’appuntamento elettorale delle elezioni regionali. Dobbiamo impegnarci tutti in questa direzione. Dobbiamo proseguire tutti insieme nella nostra battaglia, oggi attualissima, per la libertà e per la democrazia, con la determinazione e la passione di sempre”.
Immediata la reazione di Bondi che, in una nota, prende atto che “il Presidente Berlusconi non ha evidentemente alcuna intenzione di custodire almeno un lungo rapporto di collaborazione e di amicizia. La senatrice Manuela Repetti ed io abbiamo subito in questi giorni degli attacchi personali, quasi un linciaggio, che hanno confermato la miseria morale e politica di Forza Italia e la giustezza della nostra decisione. Noi non staremo in silenzio perché siamo persone che possono sbagliare ma intendiamo restare persone libere e autonome. Così come – ha continuato il senatore – risponderemo proprio solo alla nostra coscienza, in tutti i sensi, perché chi si ispira come Berlusconi ai valori del liberalismo, non sempre con coerenza, dovrebbe almeno ricordare che proprio questa libertà di coscienza dei parlamentari viene garantita dall’autoritarismo dei partiti senza regole e senza democrazia”.