Imparare ad essere “ben stanchi” e imparare a riposare: “Per favore, chiediamo la grazia di imparare ad essere stanchi, ma ben stanchi!”. È l’esortazione di Papa Francesco ai sacerdoti nell’omelia per la messa crismale presieduta nella Basilica di San Pietro in questo Giovedì santo.
Durante la celebrazione i sacerdoti della Diocesi di Roma hanno rinnovato le promesse sacerdotali e sono stati benedetti gli Oli dei Catecumeni e degli Infermi e il Crisma che serviranno per l’amministrazione dei Sacramenti nel corso dell’anno.
Il pontefice ha parlato della stanchezza dei sacerdoti. “Sapete quante volte penso a questo: alla stanchezza di tutti voi? Ci penso molto e prego di frequente, specialmente quando ad essere stanco sono io. Prego per voi che lavorate in mezzo al popolo fedele di Dio che vi è stato affidato, e molti in luoghi assai abbandonati e pericolosi. E’ la stanchezza del sacerdote con l’odore delle pecore…, ma con il sorriso di papà che contempla i suoi figli o i suoi nipotini. Niente a che vedere con quelli che sanno di profumi cari e ti guardano da lontano e dall’alto”.
C’è “la stanchezza dei nemici” – ha ricordato il Papa – ma “la stanchezza forse “più pericolosa” è quella di sé stessi. È quando si abbandona il primo amore, non capendo che “solo l’amore dà riposo”, perché “ciò che non si ama, stanca male e alla lunga stanca più male”: “Questa stanchezza mi piace chiamarla ‘civettare con la mondanità spirituale’.