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Corruzione, 9 arresti: c’è anche il sindaco di Ischia | Il dirigente Cpl chiama in causa D’Alema

Porta fino al sindaco di Ischia, Giuseppe “Giosy” Ferrandino l’inchiesta del Noe dei carabinieri sulla metanizzazione dell’Isola. Il primo cittadino è stato arrestato insieme ad altre otto persone in esecuzione delle nove ordinanze cautelari chieste dal pm napoletano Henry John Woodcock e firmate dal Gip Amelia Primavera.I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Oltre al sindaco, in carcere, su disposizione del gip Amelia Primavera, sono finiti il fratello di questi, Massimo Ferrandino, e i vertici della cooperativa CPL Concordia: il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari (ora in pensione), Nicola Verrini, responsabile commerciale dell’area Tirreno, Bruno Santorelli, responsabile del nord Africa, Maurizio Rinaldi presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico. Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone.

Francesco Simone, dirigente della CPL arrestato, chiama in causa Massimo D’Alema in una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta sulle tangenti a Ischia, sottolineando la necessità di “investire negli Italiani Europei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo” in quanto “…D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”.

L’esponente Pd ha subito replicato: “Certamente ho rapporti con Cpl Concordia” ma smentisce qualsiasi illecito: “È un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere. Non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale”.

Tra i “favori” erogati dalla Cpl Concordia al primo cittadino ci sarebbe anche un viaggio in Tunisia, pagato dalla società al sindaco e ai suoi familiari in cambio dell’aggiudicazione e assegnazione dei lavori di metanizzazione del comune di Ischia e alla successiva gestione degli impianti alla società. Secondo gli investigatori, inoltre, il fratello del sindaco Massimo Ferrandino sarebbe stato assunto quale consulente della società. Nel mirino degli inquirenti anche La stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia, per un totale di 330 mila euro.

Il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione, ha chiesto l’intervento della commissione di garanzia affinché sospenda dal partito il sindaco di Ischia, arrestato stamattina nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli sulle opere di metanizzazione nell’isola. “La magistratura faccia il suo corso, avrà sempre il pieno sostegno del Partito democratico, se qualcuno ha sbagliato pagherà”, dichiara Tartaglione.

 

Redazione

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