Domani sera allo ‘Juventus Stadium’ di Torino andrà in scena Italia-Inghilterra, un classico del calcio internazionale. La squadra di Antonio Conte ritroverà la Nazionale dei Tre Leoni a oltre nove mesi di distanza dal vittorioso match di Manaus, che vide gli azzurri trionfare su Gerrard e compagni e passare il turno: dopo quel successo, però, sappiamo tutti come si concluse l’esperienza italiana al mondiale del Brasile.
La storia di questo match parte da molto lontano: tutto ebbe inizio a Roma nel lontano 1933, quando sotto gli occhi del duce Mussolini l’Italia di Meazza non andò oltre l’1-1. L’inghilterra è sempre stato un avversario ostico per i colori azzurri, a tal punto che ci sono voluti ben 40 anni prima che la Nazionale del Bel Paese s’imponesse su quella Britannica; avvenne a Torino nell’incontro del 1973 con il 2-0 firmato Anastasi e Capello.
Dopo essersi sbloccata, l’Italia non si è fermata più, collezionando una lunga serie di successi importanti: l’1 a 0 di Wembley con protagonista sempre don Fabio, poi il 2-0 nel Mondiale del 1978, quindi l’affermazione agli Europei del 1980 e la vittoria nella finale per il terzo posto in occasione di Italia ’90.
Tutte nel nuovo millennio le altre vittorie: l’1 -0 con gol di Gattuso e il 2-1 con doppietta di Montella nelle amichevoli della Nazionale allora guidata dal Trap; quindi l’eliminazione degli inglesi dall’Europeo del 2012 per mano di Diamanti, per poi arrivare al 2-1 di Manaus all’esordio mondiale degli azzurri.
Il bilancio è a favore dell’Italia: 11 successi contro i 7 degli inglesi; in mezzo, 7 pareggi. Un confronto, quello di domani, tra due squadre ben diverse rispetto a quelle che si erano incontrate in occasione del Mondiale brasiliano: Hogdson ha aperto un nuovo ciclo, Conte ci sta provando. Solo i risultati potranno dire se quella tracciata dal nuovo CT azzurro sarà la strada vincente.