Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato in città due appartamenti e un magazzino del valore di circa 300.000 euro e confiscato un’azienda edile, cinque immobili tra Palermo e Carini, quote societarie, disponibilità finanziarie e un autocarro, per un valore complessivo di oltre un milione di euro
Il provvedimento di confisca riguarda invece Antonino Vernengo, un cinquantasettenne imprenditore edile palermitano, arrestato nel 2007 per intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver favorito la famiglia mafiosa di Palermo “Cruillas”. Anche se l’uomo è stato assolto nel 2009, nell’anno successivo è iniziato il procedimento che ha portato alla confisca. Sono passati allo Stato una società operante nel settore della demolizione di edifici, quote di una società di trasporto di merci, un autocarro, una abitazione, due magazzini, due terreni e vari depositi bancari.
Il sequestro riguarda i beni del quarantottenne Cosimo Vernengo, figlio del boss della famiglia mafiosa palermitana di Santa Maria di Gesù Antonino Vernengo, detto “u dutturi”, morto nel 2006, e nipote di Pietro Vernengo, entrambi condannati per mafia.
Cosimo Vernengo è stato condannato nel 2010 a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa e per numerosi episodi di estorsione aggravata. La sproporzione tra i redditi dichiarati dall’uomo e gli investimenti effettuati negli anni ha fatto supporre che i beni siano stati acquisiti con i profitti dell’attività illecita della famiglia mafiosa. Si tratta di due appartamenti e un magazzino.