Reggio Calabria, sequestro da 50 milioni | Nel mirino imprenditori della Locride

di Redazione

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Reggio Calabria, sequestro da 50 milioni | Nel mirino imprenditori della Locride

| venerdì 27 Marzo 2015 - 14:24

I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma hanno sequestrato un ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, per un valore stimato di circa 50 milioni di euro. Il provvedimento è scattato nei confronti di vari imprenditori, operanti nella fascia ionica della provincia di Reggio Calabria.

Le indagini hanno consentito di accertare come alcuni imprenditori, tra cui Bruno Verdiglione, Antonio Cuppari e Domenico Antonio Muccari, avessero effettuato ingenti investimenti societari e immobiliari in mancanza di una lecita capacità reddituale. Le ricostruzioni effettuate dalle Fiamme Gialle hanno messo in evidenza, in particolare, il frequente ricorso al cosiddetto “finanziamento soci”, che, in linea generale, consente alla società di disporre di capitali senza ricorrere agli Istituti di Credito. Tale liquidità viene iniettata nelle casse della società direttamente dai soci, quale forma di auto-finanziamento a “costo zero”, non dovendone sostenere le spese per gli interessi.

Quest’ultima, se da un lato rappresenta una normale procedura societaria (destinata al raggiungimento dello scopo sociale), dall’altra può rappresentare un meccanismo di reimpiego di capitali illeciti. Infatti, una volta emersa dalle indagini la vicinanza degli imprenditori alle cosche Morabito ed Aquino, è stata effettuata un’articolata ricostruzione patrimoniale che ha permesso di individuare innumerevoli acquisti di beni immobili e costituzioni societarie, attraverso cui gestire importanti complessi turistico-alberghieri, nati con i proventi di capitali illeciti.

In definitiva, il provvedimento eseguito nelle province di Reggio Calabria, Roma, Cosenza, Catanzaro, Mantova e Arezzo, ha portato al sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p, finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 12 sexies Legge 356/1992, dei seguenti beni:

a. Nr. 12 attività commerciali/quote societarie, tra cui si segnalano: il 50% delle quote societarie, rispettivamente, dell’hotel “MEDITERRANEO” e dell’hotel “GIANFRANCO”, siti in Roccella Jonica (RC); l’azienda agricola “GONZAGA” nel Mantovano, operante nel settore dell’allevamento dei suini; diverse quote societarie di importanti imprese edili operanti nell’aretino;

b. Nr. 65 beni immobili (di cui nr. 33 terreni e nr. 32 fabbricati), di cui uno di particolare pregio in pieno centro a Roma; c. Nr. 12 beni mobili registrati, tra autoveicoli e motoveicoli, dotate anche di targhe rilasciate da paesi straniere, in cui i soggetti operavano con fini speculativi; per un valore di stima complessivo di circa 50 milioni di euro.

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