Le tre rose di Eva 3, Aurora è ancora viva | Livia scappa dal carcere e Veronica la nasconde

di Rosy Buttafuoco

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Le tre rose di Eva 3, Aurora è ancora viva | Livia scappa dal carcere e Veronica la nasconde

| venerdì 27 Marzo 2015 - 20:49

Aurora è ancora viva: il test del Dna conferma che la ragazza morta non è lei, ma è una comunque una Gori. La sua vita rimane in pericolo; Alessandro ha capito dove è tenuta prigioniera: riuscirà a salvarle la vita?

La trama dietro il rapimento di Aurora si infittisce: entra in scena un inquietante psichiatra mentre il giudice Savio si toglie la vita. Livia nel frattempo fugge dal carcere e minaccia Veronica di darle un posto dove nascondersi. Edoardo dovrà fare i conti con quello che ricorda e con quello di cui non ha più memoria, ma una cosa è certa: nutre ancora dei forti sentimenti per Aurora.

Ecco il riassunto della seconda puntata.

SECONDA PUNTATA – 27 MARZO 2015

Edoardo cerca di ricostruire quello che visto con i carabinieri: ricorda di aver visto Aurora svenuta a terra alla stazione e poi nient’altro. “Non posso averla uccisa io, non posso” continua a ripetersi Edoardo che in un colluttazione con un carabiniere gli ruba la pistola. Subito però viene circondato dagli altri militari ed è sotto tiro.

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Edoardo, sotto la sguardo gelido e impassibile di suo fratello Alessandro, si punta la pistola alla tempia: “Aiutami a farla finita”. Ma poi Edoardo cede alla pressione e viene arrestato. Per il giudice è lui l’assassino, mentre il maresciallo nutre dei dubbi, specie sul possibile movente. Arrivato in caserma, Edoardo vede Ruggero e Tessa. Camerana gli dice subito: “Tu sei morto”, e lui risponde: “Magari”.

Marzia invece se la prende con Alessandro e lo accusa di aver lasciato Aurora da sola nelle mani di Edoardo, da tutti ormai ritenuto colpevole. “L’hanno ammazzata i Monforte” continua a ripetere Marzia fino a quando Alessandro non sfonda il cancello con la macchina per andare ad abbracciare sua figlia Eva.

Matteo arriva alla tenuta e dice che Edoardo ha confessato. Enea gli chiede: “Ha detto qualcosa in merito a quel simbolo? Al pentagono?”. Ma che ne sa lo zio di Sara? Rientrato in casa apre un baule dentro il quale, sotto una divisa da carabiniere, è nascosta una carpetta nera con il simbolo del pentagono. Cosa nasconde Enea?

“Se Aurora ha confessato sono salvo” dice al telefono Alberto, il giudice Savio, l’anziano che nella prima puntata è stato visto con il simbolo del pentagono dietro la scrivania. Cosa c’è e chi c’è dietro la sparizione di Aurora?

Intanto Tessa, presa dal dolore per la scomparsa di Aurora, si avvicina a Ruggero Camerana. Ma finalmente arriva la svolta: la ragazza morta non è Aurora, il Dna non combacia.

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Tessa nel frattempo viene svegliata da Massimo, ma lei chiede subito di Ruggero. Mentre sta per andare via, arriva Ruggero che le dà la bella notizia. Alessandro però si interroga sul perché Edoardo abbia confessato di averla uccisa e decide di non dirgli del risultato dell’esame per scoprire cosa sa realmente. Edoardo però scopre subito il suo giochetto e dice al fratello che se avesse delle risposte gliele darebbe, anche a costo di “spaccarsi la testa”.

Dall’esame del Dna e la familiarità con quello di Aurora, si scopre che la ragazza ammazzata è una Gori. “Secondo me l’hanno ammazzata perché stava facendo delle ricerche sui Gori e ora la tengono prigioniera per capire cosa ha scoperto” dice Alessandro parlando con Tessa, Marzia e Ruggero.

Ma ecco che si scopre dove viene tenuta prigioniera Aurora: un locale chiuso a ridosso di una corrente d’acqua. Aurora di sveglia, è senza vestiti, e cerca di capire cose le è successo. Nella stanza dove si trova c’è una scala ma la botola in cima è chiusa: per la ragazza chiedere aiuto è del tutto inutile.

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Intanto Marzia, Tessa e Alessandro durante la messa distribuiscono agli abitanti di Villalba dei volantini e chiedono aiuto a tutti per ritrovarla. Le ricerche iniziano a cavallo e le foto di Aurora vengono attaccate e distribuite ovunque. Intanto Aurora cerca ci capire dove si trova e alla fine riesce ad orientarsi: “Questa è la diga di Marignano, non sono lontana da Villalba” si dice continuando a gridare aiuto.

Veronica si informa con il vescovo sulle ricerche di Aurora. La madre superiore chiede al monsignore se non vede qualcosa di “oscuro” nella ragazza ma lui dice che forse si tratta solo di una “grande redenzione”.

Il giudice Savio al telefono con Francesco chiede come “può salvarsi”. Francesco Maniero è lo psichiatra incaricato dal giudice: mentre attacca al telefono con il vecchio che alla spalle ha il pentagono, fa entrare nella sua stanza Edoardo. Lo psichiatra è incaricato di fargli tornare la memoria: “Sono pronto a tutto, il suo caso mi sta molto a cuore” gli dice, lasciando sottintendere qualcosa di più.

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Edoardo per prima cosa viene sottoposto a una tac ma mentre è disteso per iniziare l’esame inizia a ricordare qualcosa e chiede di smettere, dicendo che deve parlare con Mancini. Lo psichiatra non la prende bene… Con il carabiniere ricostruisce il volto della donna che ha visto nei suoi flash e dice: “Questa è la donna che ho ucciso”.

Ma mentre lo stanno per portare in carcere questa donna misteriosa appare di corsa chiamando Edoardo “amore” e  lo scagiona: “Era con me quando quella ragazza è stata uccisa. Sono Isabella Domini, la sua compagna”. Ma Edoardo di lei non si ricorda.

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Isabella mostra le prove dell’innocenza di Edoardo: aveva affittato una macchina per venire a Villalba quando ha scoperto della scomparsa di Aurora. La donna è arrivata con qualche giorno di ritardo perché è una skipper ed era in mare quando Edoardo è stato preso in custodia. Subito le mostrano la fede ritrovata sulla scena dell’omicidio ma la ragazza ribadisce che da quando lo conosce lui non l’ha mai portata.

Edoardo non le crede, le chiede chi l’ha mandata, lei gli ripete che stanno insieme da un anno che lui la ama più di ogni altra. “Avevi paura che io ti facessi del male, questo mi ricordo. Perché avevi paura?” le chiede ma lei non fa in tempo a rispondere perché un carabiniere la invita a lasciare la caserma.

Elena fuori dalla caserma conosce Isabella. Intanto Mancini mostra ad Alessandro per intero il video che aveva recuperato: è un vero e proprio rituale.

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Qualcuno arriva dove è tenuta prigioniera AuroraA Livia invece viene concesso un permesso di tre ore per lasciare il carcere. 

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Mancini e Alessandro mostrano il video al vescovo Carini chiedendo spiegazioni sul simbolo: se si capovolge non punta più al cielo, ma al male, dice loro il monsignore. Veronica di nascosto guarda Alessandro.

Livia Monforte arriva a casa di Alberto che l’ha fatta uscire dal carcere “per ucciderla”. Ma poi in realtà le dà una pistola “per farla finita prima che ti prendano loro”. “Noi li abbiamo delusi” le dice il vecchio che apre una piccola busta con all’interno un cartoncino nero con il simbolo del pentagono al quale dà fuoco. Poi alla domestica dice di prendersi qualche giorno di riposo perché lui è in partenza…

Tessa organizza un incontro tra Ruggero ed Eva ma Marzia si intromette. Ruggero si lascia scappare che è stato lui ad aiutarle nella vendita del vino di Primaluce. “Vuoi comprarci con i soldi?” gli chiede Tessa, ma lui le ribadisce che voleva solo ridare a Primaluce i fasti di un tempo, proprio come era nei desideri di Aurora. “Ancora non hai capito niente di me” le dice Ruggero.

Mancini nel frattempo comunica ad Alessandro che sua madre ha lasciato il carcere e non è più rientrata: nella cella sono state ritrovate delle lettere, datate nel futuro, che parlano dell’omicidio dei Aurora e del suo funerale. Ruggero arrivato in caserma continua ad accusare i Monforte della scomparsa della figlia: il movente sarebbe l’eredità dei Gori. Ma nella cella di Livia è stata trovata anche una foto che la ritrae insieme a Viola e Veronica.

“Livia ti ha coinvolto nel rapimento di Aurora?” le  chiede Ruggero incontrando la figlia in carcere. Lei però non gli dà le notizie che vorrebbe, ancora arrabbiata perché il padre non le è stato vicino come le aveva promesso.

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Livia va a trovare Veronica: “Come reciti bene, che brava che sei” le dice. “Non puoi fingere con me, lo so che è stata tutta una messinscena per uscire prima dal carcere e che sei ancora innamorata di Alessandro” e le punta contro una pistola: le serve un posto dove nascondersi. “Sei io vado a fondo, tu vieni giù con me” le dice Livia mentre si chiude nel suo nuovo nascondiglio.

Intanto il giudice Savio sta distruggendo una serie di documenti quando lo raggiunge lo psichiatra che gli consegna una siringa: “Saluta chi devi, poi sarà tutto più facile”. Massimo informa Ruggero che c’è il giudice dietro il permesso di uscita dal carcere per Livia. Ruggero e Alessandro arrivano a casa del giudice: “Dov’è mia figlia?” ma Alberto si è ucciso.

“Non si sarebbe mai tolto la vita, cosa può averlo spaventato così tanto?” si chiede Ruggero, mentre Alessandro scopre il simbolo del pentagono. “Era la nostra ultima speranza prima di trovare Aurora” dice Alessandro.

Intanto si scopre che la macchina che aveva affittato Edoardo era uscita fuori strada a seguito di un incidente. Ma sarà vera la versione fornita da Isabella?

“Tu sei la causa di tutto! Avrei dovuto dire ad Aurora che c’era un’altra donna che volevo, l’unica dopo Rosa“. Ruggero confessa a Tessa che ha allontanato il desiderio di averla per paura di quello che avrebbe pensato Aurora. “Ma si deve prendere ciò che si desidera” le dice Ruggero che poi la bacia. 

Il locale dove è tenuta prigioniera Aurora sta per essere riempito d’acqua: sembra che per la ragazza non ci sia più scampo. Per Veronica continua l’ossessione per Alessandro: mentre è sola nella sua stanza si trucca e stringe al petto una foto del suo amato. Per caso sa cosa sta succedendo ad Aurora?

Alessandro ha un’intuizione e decide di andare a controllare proprio alla diga dove si trova Aurora; chiede a Matteo di avvertire Mancini mentre Enea sembra essere preoccupato per qualcosa.

Nel frattempo lo psichiatra dichiara “non attendibile” la testimonianza di Edoardo che viene scarcerato; ad attenderlo ci sono Elena ed Isabella. Ma mentre Antonio uscendo dalla caserma dice ad Elena dell’idea che ha avuto Alessandro, Isabella scompare.

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“La sua memoria ci serve non possiamo ucciderlo” dice lo psichiatra al telefono non si sa con chi. Alessandro nel frattempo arriva alla diga: Aurora ormai è sommersa e i due si ritrovano sott’acqua…

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