U pupu cu l’uovu, vuol dire pupazzo con l’uovo. È un dolce di Pasqua, tradizionale siciliano che assume però forme e denominazioni diverse: nel trapanese lo chiamano “campanaru”, nel catanese “cuddura cùll’ova” e in altri luoghi “panaredda” o “palummedda”.
Ingredienti per la pasta:
Ingredienti per la glassa:
Ingredienti per la guarnizione:
Procedimento:
Preparare le uova sode.
Amalgamare bene farina, zucchero, lievito e vanillina. Aggiungere lo strutto o il burro ammorbidito. Aggiungere anche le uova e il latte e impastare. Quando l’impasto sarà ben lavorato si presenterà come una specie di pasta frolla morbida.
Da quest’impasto ricavare sei palline di ugual peso, spianare ogni pallina direttamente sulla carta forno, riducendole ad uno spessore di circa ½ centimetro, inglobare l’uovo sodo, ben asciutto, bloccandolo sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce e comporre quindi la figura che più vi aggrada (cestino, pupazzo, colomba, ecc.).
Quando avrete completato le confezioni, e metterle in forno preriscaldato a 180°-200° per circa 40-50, minuti o comunque fin quando i “pupi cù l’uova” non saranno dorati. A questo punto metterli a raffreddare.
Preparare la glassa: in una ciotola versare lo zucchero a velo e un cucchiaio di rum e, con una forchetta, cominciate ad amalgamare. Aggiungere l’acqua, un cucchiaio per volta, continuando ad amalgamare in modo da non formare grumi. Alla fine dovrete ottenere un composto scorrevole che, con un cucchiaio, potrete far colare sui “pupi’ già raffreddati. Infine cospargeteli con i zuccherini colorati e, dopo poco tempo, lo zucchero si sarà rappreso.
Usualmente l’uovo sodo viene incorporato con il guscio, ma si può metterlo già sgusciato perché è più gradevole gustare la “cuddura” senza preoccuparsi di eliminare la buccia. È necessario però che l’uovo venga completamente ricoperto di pasta, mentre nella versione con il guscio può rimanere coperto parzialmente.