Chi è Pietro Mennea, la “Freccia del sud” protagonista della fiction di Rai 1

Sono trascorsi più di 36 anni da quel mitico 12 settembre 1979. Pietro Mennea, allora studente di Scienze Politiche, partecipava alle Universiadi di Città del Messico del 1979 stabilendo il record mondiale sui 200 piani con il tempo di 19”72. Il record del giovanissimo velocista di Barletta resistette per ben 17 anni, sino al 1996 quando Michael Johnson stravinse ai trial statunitensi.

A poco più di due anni dalla sua scomparsa, la Rai ha deciso di dedicare una miniserie al campione pugliese dal titolo: “Pietro Mennea-La freccia del sud”. Lo sforzo cinematografico, diretto dalla sapiente regia di Ricky Tognazzi e prodotto dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi, vedrà impegnato Michele Riondino nei panni di Mennea.

Non solo campione. In onda il prossimo 29 e 30 marzo su Rai Uno, la fiction celebrerà oltre alla grandezza di un atleta formidabile, anche l’umiltà di un uomo semplice. Mennea partì infatti dal basso, senza risorse e senza “strumenti”. Con caparbietà e abnegazione seppe superare tutte le difficoltà che si frapponevano tra lui e il successo. Nella vita come nello sport.

La medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 consacrarono definitivamente l’enorme talento della “Freccia del sud”, come amavano soprannominarlo i suoi tifosi. Fuori dalla pista, Mennea continuò a vincere. Laureatosi in Giurisprudenza, Lettere e Filosofia ed in Scienze Politiche, esercitò anche la professione di avvocato.

Sperimentò con successo l’attività politica “per mettersi al servizio di tutti”. Dopo una breve parentesi come Assessore dello Sport del Comune di Palermo (Giunta Orlando, 1993-1994), fu anche parlamentare europeo (con la lista dei Democratici) dal 1999 al 2004. Sempre riservato e timido, Mennea si spense il 21 marzo 2013, all’età di 60 anni, in una clinica di Roma, a causa di un tumore.