Approvata dal Consiglio dei ministri la riforma sulla Rai. Il disegno di legge prevede una nuova governance con un amministratore delegato e un consiglio di amministrazione di sette membri, di cui quattro espressi dal Parlamento, uno dal Ministero dell’Economia che è l’azionista e uno in rappresentanza dei dipendenti.
Il Ceo, ovvero l’ad, avrà pieni poteri e sarà indicato indicato dal Tesoro, cioè dal governo. Secondo le opposizioni sarebbe questo il punto più critico della riforma perché molti sostengono che il legame tra l’esecutivo e l’azienda radiotelevisiva pubblica sarebbe troppo stretto e diretto.
Il canone sarà dimezzato, 65 euro contro i 113,5 di oggi. Ma la vera novità è che sarà abbinato alla bolletta dell’energia elettrica, e sarà richiesto per ciascuna abitazione, a prescindere dal possesso o meno di un apparecchio tv: una misura per eliminare l’evasione di una tassa che, specialmente al Sud, e in Campania in particolare, è tra le meno pagate.