I pm che indagano sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia hanno querelato per diffamazione il colonnello Sergio De Caprio, l’ufficiale dell’Arma, soprannominato Ultimo, che catturò il boss Toto’ Riina. In due interviste a un sito, rilasciate a ottobre e a febbraio, De Caprio sosteneva, tra l’altro, che l’inchiesta sulla trattativa porterebbe vantaggio solo a Riina.
“Ultimo” definiva inoltre i magistrati “farisei della giustizia e della ‘infamazione’ reazionaria” e li accusava di avere realizzato “un golpe funzionale”. L’ufficiale chiedeva inoltre scusa all’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, chiamato a deporre al processo trattativa, “per quel che aveva subito da personaggi che operano per esigenze illecite e personali”. Il riferimento era evidentemente ai pm che l’avevano citato. La querela è stata firmata dall’aggiunto Vittorio Teresi e dai pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene.
“Sono molto rammaricato: io volevo offendere Riina, invece si sono offesi loro”. Questa la replica di De Caprio, il ‘Capitano Ultimo’ che arrestò Riina, alla notizia di essere stato querelato per diffamazione dai pm di Palermo che indagano sulla ‘trattativa’. “Spero che mi potranno perdonare. Altrimenti me ne faro’ una ragione e li risarcirò profumatamente”, aggiunge.