È slittata a venerdì la sentenza della Cassazione sul processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher. I giudici sono chiamati a decidere sui ricorsi contro le condanne a 25 e 28 anni inflitte dalla Corte d’assise d’appello di Firenze per il delitto compiuto a Perugia nel 2007.
Venerdì mattina alle 9 si terrà anche l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno che difende Raffaele Sollecito. Poi i giudici della V Sezione penale entreranno in camera di consiglio e la loro decisione sarà pronunciata nella stessa giornata. Questa tabella di marcia è stata concordata tra il presidente del collegio Gennaro Marasca ed i difensori degli imputati.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono colpevoli e vanno condannati per l’omicidio di Meredith Kercher. Queste le conclusioni del sostituto pg di Cassazione, Mario Pinelli, davanti ai giudici della V sezione penale della Suprema Corte.
Raffaele Sollecito sta seguendo l’udienza nell’Aula magna della Cassazione seduto in prima fila alle spalle dei suoi avvocati. Accanto a lui la sorella, Vanessa, e subito alle spalle il padre con la compagna, e la nuova fidanzata del ragazzo, Greta.
Sul lato opposto dell’aula principale del ‘Palazzaccio’ segue i lavori del processo anche Patrick Lumumba, il proprietario del locale dove lavorava Amanda Knox, e tirato in ballo dalla stessa studentessa americana per la morte della sua coinquilina.
E sono ore di attesa anche a Seattle e in tutti gli Stati Uniti per conoscere il destino di Amanda Knox. Tutti i media americani puntano il faro sulla possibilità di estradizione della ragazza se la Cassazione dovesse confermare la sua colpevolezza.
Nella sua requisitoria, il pg della Cassazione, Mario Pinelli, ha sottolineato come il verdetto dell’appello bis sia “pienamente osservante delle indicazioni ricevute dalla Cassazione” che aveva annullato le assoluzioni dei due imputati. E sempre secondo Pinelli, non vi fu alcuna colluttazione, “a meno che non si voglia definire colluttazione la difesa di una vittima su cui inferiscono tre persone”. Lo ha detto in un passaggio della requisitoria.
Il pg ha più volte definito adeguatamente motivato l’impianto accusatorio che ha portato alla condanna nell’appello bis di Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Il procuratore generale di Cassazione ha sottolineato che “a seguito dell’omicidio si diede corso ad una estesa attività di ripulitura selettiva”.