La conferenza dei capigruppo del Senato ha fissato per mercoledì prossimo, 1 aprile il voto finale sul ddl anti corruzione, il cui esame da parte dell’aula di palazzo Madama è ripreso nel pomeriggio di oggi. Questa mattina sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità ed è iniziata la discussione generale. Sono circa 200 gli emendamenti presentati al ddl.
“Nessun rinvio – ha spiegato il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda– anzi grazie alla nostra richiesta di far incardinare il testo in aula giovedì scorso, la prossima settimana potremo votarlo. La proposta di calendario, approvata oggi anche da Forza Italia, è arrivata dal presidente Grasso”. Quanto a voci di fibrillazioni da parte Ncd, dopo lo strappo di ieri alla Camera sulla prescrizione, Zanda risponde: “Non ne ho segnali”.
“Sono i tempi delle procedure parlamentari – spiega il capogruppo di Area popolare (Ncd-Udc), Renato Schifani – fino a ieri siamo stati impegnati con la fiducia sul decreto legge per le banche popolari. È stato il calendario quindi a rallentare i lavori sull’anticorruzione”. In ogni caso, aggiunge Schifani, sul ddl “si lavorerà oggi, domani, martedì e mercoledì”.
Il voto finale sulle norme contro i reati di corruzione fissato a mercoledì 1 aprile non renderà possibile votare il ddl con la delega sulla Pubblica amministrazione prima di Pasqua.