Alzi la mano chi, per una volta da bambino, non ha sentito la frase “oh oh, mi è semblato di vedele un gatto…”. A pronunciarla era il canarino giallo “Titti” ma il vero protagonista era lui, il vecchio gatto Silvestro. Vecchio perché oggi il micione nero compie ben 70 anni: il suo personaggio ha assunto i connotati definitivi nel 1945 nel breve film animato “Life With Feathers”. Un grosso gatto, nero e bianco sul ventre, e col naso rosso ideato dal gruppo di disegnatori statunitensi della Warner Bros., composto da Robert McKimson, Chuck Jones e Friz Freleng.
Il nome Silvestro deriva da silvestris, il nome scientifico del gatto selvatico, presente in molte puntate dei Looney Tunes e dei Merrie Melodies e in alcuni film come “Space Jam” con l’asso del basket Nba, Michael Jordan.
Perennemente affamato, ossessionato dal tentativo di catturare il canarino Titti (Tweety nell’originale, ma addirittura nel primo cartone animato si chiamava Orson in omaggio a Orson Welles), chiuso all’interno di una gabbietta per uccellini oppure svolazzante per la casa. Trucchi e stratagemmi inutili anche perché il pennuto è protetto da una nonnina sempre pronta a prendere a colpi d’ombrello il povero Silvestro che, per sfortuna o per goffaggine, non riesce mai a catturare e a mangiare l’uccellino.
Titti, all’apparenza ingenuo, invece è furbo, ingegnoso e perfido e si serve anche di Ettore, un cane bulldog tarchiato e muscoloso che inevitabilmente fa di Silvestro il suo punching-ball.
In Italia, negli anni ’60 e ’70 il gatto è comparso negli spot di Carosello per reclamizzare una ditta di pomodori. Il cartoon era disegnato e animato da Nino e Toni Pagot ma la frase che rese famosa la pubblicità fu “Oh no! Su DeRica non si può!”, pronunciata da Silvestro mentre si fermava prima di saltare sul canarino fermo sulla scatola di pelati.
