Undici mafiosi del clan di Santa Maria di Gesù, accusati di associazione mafiosa ed estorsione sono stati condannati dalla corte d’Appello di Palermo.
Per uno degli imputati, Dario Corso, i giudici hanno dichiarato la nullità del verdetto di primo grado per un vizio di forma, rinviando gli atti in Procura. Rispetto alla sentenza del gup, la corte ha lievemente ridotto alcune pene, ma l’impianto dell’accusa sostanzialmente ha retto.
Carmelo Sacco è stato condannato a 6 anni e 4 mesi, Antonino Sacco a 8 anni, Ino e Giampaolo Corso a due anni e sei mesi ciascuno in continuazione, Francesco Francofonti a un anno e 4 mesi, Pietro Corso a 4 anni. I giudici hanno confermato, tranne per una lieve riduzione delle pene pecuniarie, le condanne inflitte agli altri imputati infliggendo 5 anni a Luigi Corso, 6 anni e 4 mesi a Francesco Lombardo, 2 anni e 4 mesi a Giovanni Molinaro, un anno e 4 mesi a Giovanni Sacco, 6 anni e 4 mesi a Paolo Suleman.
Il processo è nato dalla denuncia di un costruttore che, dopo anni di vessazioni del racket del pizzo, ha deciso di rivolgersi agli inquirenti.