Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha delle perplessità sul Quantitative easing della Banca centrale europea. “Il programma Bce di acquisti dei titoli pubblici migliora il contesto macro, riduce l’incertezza e sostiene la fiducia ma è destinato per sua natura a smorzarsi quando avrà raggiunto l’obiettivo” sui prezzi.
Secondo Visco, che ha preso parte a un convegno ai Lincei sulla storia dell’Iri, la variabile “decisiva” per il ritorno a una crescita stabile sono “gli investimenti privati e in infrastrutture. Il piano Junker può dare un contributo di rilievo ma sono soprattutto le imprese a dover agire”.
“È il momento di intervenire strutturalmente sul potenziale di crescita dell’economia. La variabile decisiva – sostiene – per il ritorno a una crescita stabile sono gli investimenti privati e in infrastrutture.
“Il contributo che le politiche pubbliche – dice Visco – possono dare per sostenere un sistema produttivo complessivamente ancora in forte affanno è soprattutto nella qualità dei servizi offerti dagli apparati pubblici. Un sistema non è più in grado di combattere la criminalità organizzata, la corruzione e l’evasione fiscale” scoraggia gli imprenditori.
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