Papa Francesco è stato in Campania per la sua ottava visita pastorale in Italia. Il Pontefice è stato accolto dalla folla a Pompei e nel santuario si è raccolto in preghiera per alcuni minuti davanti all’immagine della Beata Vergine del Rosario. Quindi ha recitato la sua supplica. “Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono”, ha detto Papa Bergoglio.
Dopo l’atterraggio, nel percorso verso il Santuario, Bergoglio ha salutato i fedeli, alcuni arrivati alle prime luci dell’alba, e ha preso in braccio e baciato alcuni neonati. Migliaia di persone hanno aspettato il Pontefice anche all’uscita della Basilica. Il Papa, dopo aver recitato un’Ave Maria con i fedeli, ha salutato ringraziando “per questa calorosa accoglienza. Abbiamo pregato tutti la Madonna perché ci benedica tutti, voi, me, tutto il mondo. Ne abbiamo bisogno, perché la Madonna custodisca tante cose. Pregate per me. Arrivederci a presto”.
Sempre in elicottero, l’arrivo a Scampia, il degradato quartiere della periferia nord di Napoli. Il Papa, a bardo della papamobile ha attraversato due ali di folla, ed è stato accolto dal cardinale Crescenzio Sepe. “Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza. Guadagna qualcosa ma ruba la speranza. La ruba a sé stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, alla buona fama della città, alla sua economia”, ha detto il Pontefice rivolto agli abitanti del rione. E poi un monito: “La corruzione puzza, la società corrotta puzza e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza”. Papa Francesco ha benedetto i fedeli e ha chiuso il suo discorso con una frase in napoletano, solitamente pronunciata dall’arcivescovo di Napoli: “A Maronna v’accumpagne”, ha detto Bergoglio alla folla che ha applaudito a lungo.
Il Papa è quindi arrivato nella centralissima Piazza del Plebiscito, a Napoli per la messa solenne con circa 60 mila persone in piazza, almeno 30 mila al di fuori delle transenne. Per tutti un messaggio chiarissimo: “Cari napoletani, largo alla speranza, e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini”.
A seguire la visita al carcere di Poggioreale, dove Francesco sarà a pranzo con i detenuti, tra cui dieci transessuali.
Il Pontefice, nel pomeriggio, si è recato al Duomo per la venerazione delle reliquie di San Gennaro. Durante la visita di papa Francesco nel Duomo di Napoli si è verificato in via straordinaria il “prodigio” dello scioglimento del sangue di San Gennaro, che di solito si ripete solo per la sua festa il 19 settembre, il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre. Il sangue si è sciolto per metà. A dare l’annuncio è stato il cardinale Sepe dopo che il Pontefice aveva preso la teca nelle sue mani. E’ la prima volta che accade nelle mani di un Pontefice. Non era mai avvenuto nè con Giovanni Paolo Secondo nel 1990, né con Benedetto XVI nel 2007.
“Quanti scandali nella Chiesa e quanta mancanza di libertà per i soldi!”. Lo ha detto papa Francesco nel discorso ai sacerdoti e ai religiosi nel Duomo. Tra le “testimonianze” che deve dare il clero, ha sottolineato il Pontefice, c’è “lo spirito di povertà”.
In serata il Pontefice ha incontrato i fedeli sul lungomare. Ha risposto alle domande dei giovani e scherzato con un’anziana 95enne: “Se lei ha 95 anni io sono Napoleone”, ha detto il Papa. Un pensiero infine rivolto ai bambini e agli anziani “scartati” dalla società prima di lasciare il capoluogo campano a bordo di un elicottero.