Scoppia il caso delle tessere fantasma nel Pd romano. Una iscrizione su cinque è falsa, secondo Matteo Orfini, nominato commissario del Partito democratico da Matteo Renzi, dopo lo scandalo di Roma Capitale. Orfini si basa su uno screening della realtà del Pd romano, denominato #MappailPd.
Il commissario del Partito democratico romano ha evidenziato situazioni paradossali: “C’è chi proprio non sa di essere iscritto al Pd, chi risulta irrintracciabile anche se abbiamo nome e cognome e ci sono persone che rientrano in una “filiera” e che ti rispondono: “Mi ha iscritto quel parlamentare, quel consigliere regionale ma io in realtà non ho pagato nulla, ha fatto tutto lui, non partecipo”.
Il rapporto parla anche di “un partito non solo cattivo (accanto a uno buono) ma pericoloso e dannoso: dove non c’è trasparenza e neppure attività, che “lavora per gli eletti” anziche’ per i cittadini e dove traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di “carne da cannone da tesseramento” e di “scorribande dei capibastone”, veri e propri signori delle tessere, ai quali Orfini promette “Nel 2018 non ci dovranno più essere queste figure. Cacceremo a pedate chi se lo merita”, ha detto il commissario in un’intervista ripresa dal sito del Pd romano, per confermare la linea dura su Facebook. “Andremo avanti così, senza fare sconti a nessuno, per valorizzare la parte buona del Pd”.
>”Alcuni di loro pensano che passata la sfuriata potranno ricominciare con le vecchie logiche. Hanno capito male. È cambiato il mondo”.