Che peccato. Poteva essere un nuovo miracolo del Torino ed invece l’urlo liberatorio è stato ricacciato in gola. E’ successo tutto nel finale. Al 90′ il gol di Glik di testa che riapre clamorosamente in extremis il discorso qualificazione, al 93esimo il quasi gol di Maxi Lopez, salvato sulla linea a portiere battuto da Lombaerts: sarebbe stato il lasciapassare almeno per i supplementari. E invece niente ma il Torino esce tra gli applausi del suo pubblico che ha accarezzato l’impresa contro una delle squadre più forti del torneo.
Probabilmente passa la squadra più forte. Ma la squadra di Ventura, una delle più belle sorprese del calcio italiano di quest’anno, non esce ridimensionata dal doppio confronto con i russi che sono accreditati di un posto in finale. Dopo il 2 a 0 dell’andata serviva un’impresa, qualcosa di simile a quella riuscita nel turno precedente contro l’Atletico Bilbao: e il Torino ci è andato vicino. I sei minuti di recupero sono stati emozionanti, vissuti con il cuore in gola e soprattutto con il solito cuore Toro.
La fase di studio dura un quarto d’ora, il tempo per capire che il Torino non vuole scoprirsi (almeno non subito) e che lo Zenit è una squadra quadrata all’altezza della sua fama. Il primo tempo è molto tattico e il Torino conquista le sue chances migliori su azioni di calcio da fermo. Al 18′ Farnerud manda di poco a lato su calcio di punizione, un minuto più tardi Quagliarella mette in condizione Maxi Lopex di segnare da pochi passi ma l’argentino spreca, nel finale di tempo ancora pericoloso Quagliarella di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Il secondo tempo sarebbe stato ben diverso se il gol segnato da Glik in apertura non fosse stato annullato per fuorigioco. Ed invece il Torino si disunisce un po’ anche perché il tempo continua a diminuire e servono almeno due gol. Il nervosismo invece aumenta e lo Zenit non fa certo i complimenti. Fioccano i cartellini gialli e i contatti tra i giocatori, occasioni da gol se ne vedono poche. A undici minuti dalla fine il miracolo lo fa il portiere russo che respinge prima il colpo di testa di Martinez e poi la successiva conclusione di Gazzi. E a quel punto è chiaro che non è serata fortunata. Glik con il gol di testa al 90esimo ha dato un supplemento di emozione ma questa volta gli dei del calcio hanno girato le spalle al Toro.