Una frase detta dal Governatore siciliano Crocetta a un programma radiofonico nazionale rischia di aprire un aspro dibattito.
”Una cazzata col botto”, ha detto Rosario Crocetta al programma di Rai Radio2, commentando l’indagine per abuso d’ufficio che lo vede coinvolto insieme all’ex pm antimafia Antonio Ingroia.
“Che io fossi indagato l’ho appreso dai giornali, come ha detto Ingroia”, ha aggiunto Crocetta. “Sicilia e Servizi – ha aggiunto – deve gestire per legge i servizi della Regione. Se l’avessi chiusa, sarei andato in galera per interruzione di pubblico servizio. Per dire, dentro questo servizio c’era il 118. Se questo non fosse stato più attivo, e qualcuno moriva, io sarei stato condannato per omicidio”.
Crocetta ha poi ironizzato sulla vicenda del ministro Lupi, sollecitandone le dimissioni dalla carica.
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(g.m.) Da un presidente della Regione che per due anni ha fatto entra ed esci dalle Procure per denunciare presunti episodi di malaffare e abusi ci saremmo aspettati un comportamento ben diverso. Adesso che l’indagine riguarda lui sono” tutte cazzate”, evidentemente le indagini provocate dalle sue denunce sono invece tutte oro colato. L’ennesima ambiguità di un personaggio abituato a contraddirsi nelle parole e nei fatti. Ma questa volta c’è qualcosa di più: nella migliore delle ipotesi, mancanza di garbo istituzionale. Pericolosa.