Gli jihadisti dell‘Isis continuano a colpire i luoghi sacri. In Iraq, nella regione di Ninive, sono state distrutte statue, pietre tombali e crocifissi: tutti simboli della fede cristiana.
La testimonianza degli ultimi atti vandalici è stata postata su Twitter dagli stessi jihadisti con alcune fotografie, poi selezionate dal Middle East Media Research Institute (Memri).
Nelle foto si vedono dipinti e statue distrutte, sotto pesanti colpi di martello, ma anche la rimozione di una croce da una cupola e un’altra da un campanile di una chiesa. Al loro posto, gli jihadisti hanno posizionato l’ormai nota bandiera nera.
Un’azione di distruzione che ormai va avanti da mesi. A fine settembre scorso, fu rasa al suolo con dell’esplosivo la Chiesa Verde di Tikrit, abbandonata da molti secoli e simbolo più che millenario delle antichissime radici del cristianesimo in Medio Oriente. Oltre l’Iraq è stata colpita anche la Siria, dove sono stati divelti croci e crocifissi dalle chiese a Tel Hamis, nell’est del Paese.
Questo tipo di rappresaglia viene compiuta in nome dell’Islam: per l’Isis i simboli della cristianità, così come quelli delle altre minoranze religiose, insieme alle espressioni architettoniche e artistiche devono essere distrutti.