“L’arte è sempre esagerazione, il mio lavoro è esageratamente volumetrico”. In attesa dell’inaugurazione della mostra “Via Crucis, la pasión de Cristo”, in programma per venerdì 20 marzo alle ore 18 presso le Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale e promossa dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dal Museo colombiano di Antioquia, il maestro Fernando Botero ha risposto ad alcune domande sulla sua arte.
Maestro, per quale ragione, spesso, è stato accostato allo scrittore Gabriel Garcia Marquez?
“In realtà non abbiamo nulla in comune! Garcia Marquez si esprime attraverso il realismo magico e nel mio lavoro non c’è niente di magico, c’è uno stile e dei temi improbabili ma non impossibili. Ho dipinto il Circo, la Via Crucis, la tortura ad Abu Ghraib, la violenza in Colombia e anche la Colombia amabile. In ogni caso, ho iniziato a fare il mio lavoro, così come lo faccio, dieci anni prima che Garcia Marquez scrivesse ‘Cento anni di solitudine’. Tutto questo è possibile riscontrarlo nei miei libri e nei miei cataloghi”.
Leonardo Sciascia nell’88 definiva i suoi soggetti “obesi più che grassi. Privi di affanno, di rapacità, di perversità, per nulla comici, simbolo della stupidità moderna[…]”. Ci spieghi Lei per quale motivo dipinge gente dalle forme rotonde.
“Non dipingo gente grassa. Tutto quello che faccio, animali, nature morte, paesaggi, sono sempre volumetrici. Esprimo con particolare interesse il volume, come tanti pittori italiani dei secoli XV e XVI. Poiché l’arte è sempre esagerazione, il mio lavoro è esageratamente volumetrico, tentando di esaltare la sensualità e la plasticità della forma”.
Che importanza ha il colore nella sua pittura?
“Il colore è uno degli elementi più importanti della pittura e il mio interesse è stato far coincidere il prestigio del colore come i pittori italiani del Quattrocento”.
Nel 1988 le opere del ciclo “La Corrida” furono ospitate, a Palermo, presso il Real Albergo delle Povere. Che ricordo ha della città e della Sicilia?
“L’esposizione della Corrida è stata itinerante ed ebbe luogo al Palazzo Sforzesco di Milano, a Castel dell’Ovo di Napoli e a Palermo. Fu organizzata da Marisa Bellisario, amministratore delegato di Italtel, ed ebbe un folto pubblico. Ho visitato la mostra ed ho approfittato per viaggiare un po’ per la Sicilia, che ho visitato varie volte. Mi hanno particolarmente colpito i mosaici della Cattedrale di Monreale e quelli della Cappella Palatina”.