I rappresentanti di Confcommercio Palermo al consiglio della Camera di Commercio di Palermo affermano in una nota “non abbiamo nulla da rimproverarci e per questo simbolicamente non ci dimettiamo anche se il destino dell’ente sembra ormai segnato”.
La decisione in seguito all‘arresto del presidente Roberto Helg per tangenti, poi dimessosi. Nei giorni scorsi avevano lasciato i sette consiglieri di Confindustria e i cinque della Legacoop e degli artigiani.
“La Camera di Commercio è la casa delle imprese, espressione delle associazioni di categoria, e – aggiungono – speriamo che il commissariamento non snaturi la legge ma sia tempestivo nell’operare, affinché l’ente possa continuare a lavorare per lo sviluppo come ha fatto fino a oggi”.
“Non comprendiamo, però, le ragioni che hanno spinto alcuni consiglieri, in particolare quelli di Confindustria, – osservano – a dare le dimissioni perché di fatto, così, hanno legittimato un commissariamento che altrimenti non avrebbe avuto ragione di essere. Non vorremmo che le tentate delegittimazioni “ad personam” degli ultimi giorni fossero strumentali a coprire responsabilità di vigilanza che sono in capo ad organismi governati dalla politica e, certamente, non in capo al Consiglio camerale”.