Baristi che vendevano polizze assicurative false | Operazione della Finanza in provincia di Roma

di Redazione

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Baristi che vendevano polizze assicurative false | Operazione della Finanza in provincia di Roma

| venerdì 13 Marzo 2015 - 11:55

Oltre ad un caffè si poteva acquistare anche una polizia assicurativa per l’auto, ma era falsa: centinaia gli ignari automobilisti coinvolti per un giro d’affari di oltre centomila euro.

La “centrale del falso” era gestita da una coppia di coniugi di Zagarolo (Roma) ed è stata coperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. I coniugi sono stati denunciati per truffa, falso, frode assicurativa. Il Tribunale di Tivoli ha disposto la chiusura del bar per tre mesi.

Centinaia le persone che, a loro insaputa, hanno circolato, per mesi, con una polizza assicurativa R.C.A. (Responsabilità Civile Auto) contraffatta. Le indagini, condotte dal Gruppo di Frascati, sono partite dall’esibizione, durante un controllo su strada, di un tagliando assicurativo apparentemente emesso da una compagnia assicurativa on line ma, in realtà, rilasciato a favore di un altro contraente.

Gli approfondimenti investigativi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno consentito di risalire ad un bar di Valle Martella – frazione di Zagarolo – gestito da una 36enne e dal marito, all’esterno del quale, senza alcuna autorizzazione, veniva pubblicizzata la stipula di polizze assicurative a condizioni vantaggiose. Le perquisizioni seguite alle indagini hanno portato al sequestro di centinaia di tagliandi assicurativi, relativi a polizze assicurative emesse dalle compagnie assicuratrici Direct line e Genertel.

In alcuni casi, gli infedeli operatori del settore stipulavano delle polizze vere e utilizzavano il numero di contratto per riprodurne altre, indicando nominativi e targhe diverse da quelli associati ai contratti reali, mentre in altri, attraverso scanner e fotocopie a colori, creavano polizze completamente false e sconosciute alle predette compagnie assicurative.

Il bottino ammonta ad oltre 100 mila euro e sarebbe cresciuto ancora se le Fiamme Gialle non avessero posto sotto sequestro l’attività abusiva. I coniugi, oltre alla denuncia per i reati di truffa, falso, frode assicurativa ed intermediazione abusiva in attività assicurativa, dovranno ora vedersela anche con il Fisco per la tassazione dei proventi illeciti conseguiti. Sono stati, infine, identificati ed avvisati, per consentire la regolarizzazione delle polizze, tutti gli ignari clienti che si erano affidati all’agenzia fantasma e che quindi circolavano con contrassegni privi di validità e copertura assicurativa.

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