Decine di migliaia di studenti sono tornati a manifestare in tutta Italia, lo stesso giorno in cui il governo dovrebbe varare la riforma della scuola. “Non un passo indietro” è lo slogan che campeggia in diversi striscioni presenti nelle oltre trenta città in cui sono in programma manifestazioni.
“Non ci limitiamo a chiedere il ritiro de ‘la Buona Scuola’ – spiega l’associazione degli studenti – ma stiamo opponendo delle valide alternative, proposte ieri in una conferenza stampa alla Camera. Vogliamo un’’Altra Scuola’ giusta che riparta da sette priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica”.
“Le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni confermano la giustezza degli ultimi mesi di agitazione contro la proposta del Governo sulla scuola: noi non faremo passi indietro – ha dichiarato Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – Nonostante le mobilitazioni e la scarsissima partecipazione degli studenti alla consultazione, vogliono calarci dall’alto una riforma che in buona parte risponde alle esigenze dell’impresa e dei poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica. Non è stato messo al centro chi vive la scuola pubblica ogni, in primis gli studenti”.
Il premier Matteo Renzi ha più volte sottolineato che la riforma della scuola è una priorità del governo, ma non è ancora chiaro se il maxi piano di assunzioni degli insegnanti precari verrà inserito nel disegno di legge che comprende la parte relativa all’autonomia scolastica e alla didattica oppure se prenderà la forma di un decreto legge: dal ministero dell’Istruzione rassicurano sul fatto che tutto sarà incluso nel ddl.
Momenti di tensione a Milano, dove sono avvenuti diversi tafferugli davanti al palazzo della Regione Lombardia: polizia e carabinieri hanno lanciato alcuni lacrimogeni per disperdere gli studenti. La situazione sembra ora tornata alla calma ma la zona resta presidiata da un ingente schieramento di polizia.
(Foto: Twitter – @UdSLombardia)