Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è sceso, per la prima volta dall’aprile 2010, sotto i 90 punti a quota 85, contro i 91 punti della chiusura di ieri. Il rendimento è al minimo record dell’1,05%. Il differenziale tra Bonos e Bund e’ a quota 88, per un rendimento dell’1,07%.
Sono gli effetti, immediati, del Quantitative easing avviato dalla Bce lunedì.
Il Tesoro ha assegnato tutti i 2,5 miliardi di euro di Btp a tre anni, col tasso al nuovo minimo record dello 0,15%, in discesa dallo 0,44% di febbraio. Venduti anche 3 miliardi di Btp a 7 anni, con scadenza ad aprile 2022, con un rendimento in calo allo 0,71% dall’1,23% precedente, e 1,750 miliardi di Btp a 30 anni, settembre 2046, ad un tasso dell’1,86%.
In totale sono stati collocati 7,25 miliardi di titoli, target massimo dell’asta odierna. La domanda per il Btp triennale è stata pari a 1,88 volte l’importo offerto rispetto a 1,83 del collocamento precedente, per il titolo a sette anni pari a 1,49 da 1,44 precedente mentre per il Btp a 30 anni il rapporto di copertura è pari a 1,57.
Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi aveva detto, soddisfatto, durante una conferenza a Francoforte, “Assistiamo a nuovi cali dei rendimenti sovrani del Portogallo e e di altri paesi, nonostante la rinnovata crisi greca. Questo ci suggerisce che il programma di acquisto bond metta al riparo l’area euro dal contagio”.
Draghi aveva ammesso che il programma di acquisto bond non è esente da rischi. “Siamo consapevoli che le nostre misure possono comportare dei rischi alla stabilità finanziaria ma questi rischi sono contenuti. Il programma può funzionare e si sta dispiegando in modo da stabilizzare l’inflazione”.