Si stringe il cerchio attorno agli hooligans del Feyenoord responsabili delle devastazioni del centro di Roma avvenuti a margine del match di Europa League dello scorso 19 febbraio. La polizia olandese ha individuato quindici ultras del club di Rotterdam grazie anche alle immagini diffuse dalle trasmissioni televisive come “Opsporing verzocht” e “Bureau Rijnmond”.
I soggetti individuati sarebbero tra i protagonisti dei violenti scontri ingaggiati con la polizia capitolina e degli atti vandalici che hanno interessato la Barcaccia di piazza di Spagna, Villa Borghese e Campo de’ Fiori. L’accusa è quella di violenza pubblica, in più la legge olandese consente di poter giudicare tutti i connazionali responsabili di atti illeciti commessi all’estero.
Gli investigatori hanno sottolineato la possibilità, per chi si fosse reso responsabile dei danneggiamenti, di autodenunciarsi. Proprio come nel caso di un 26enne di Apeldoorn, adesso finito nel registro degli indagati. Soddisfazione per gli esiti delle indagini e per le iniziative della società civile olandese anche da parte del sindaco di Roma Ignazio Marino: “C’è stata una risposta non governativa, della società civile, che è stata prontissima ed emozionante”.
“Questo perchè non si è riconosciuta in quei barbari ed ha, in forme diverse, deciso di donare risorse economiche alla città – prosegue il primo cittadino capitolino – Nelle prossime settimane immaginiamo di riunire tutti questi potenziali donatori per proporre un progetto che possa ricordare l’amicizia tra Italia e Olanda. Quei violenti che hanno assalito la Barcaccia e terrorizzato la città non credo dovrebbero avere diritto di cittadinanza né in Italia né in Olanda”.