Da un lato la Figc, dall’altro l’Aia. Il confronto sull’introduzione della moviola in Serie A prosegue senza giungere a veri punti di contatto: “La tecnologia, distinguendola dalla moviola che è un’altra cosa, è utilissima – dichiara Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, a margine di un convegno all’Università del Foro Italico – Noi siamo una federazione fortissima e grandissima, la Figc ha vinto 4 mondiali e non è un caso”.
Per il numero uno degli arbitri italiani, i grandi risultati ottenuti dimostrano “che c’è stato sempre del confronto ed un grande dialogo. La Federazione si può vantare di avere un’associazione italiana arbitri che è la più forte al mondo. Siamo sempre stati per il progresso, ogni volta che c’è stato da porre in atto una sperimentazione, gli organismi internazionali si rivolgono sempre a Figc e Aia“.
“Siamo stati i primi a mettere in atto anche l’arbitro d’area. Siamo in pieno regime sperimentale – spiega Nicchi – l’ho detto due anni fa per gli arbitri d’area e lo dico ora che sta arrivando la tecnologia del gol-non gol. Per l’arbitro d’area ho espresso parere favorevole e mi sembra che Tavecchio sia sulla stessa linea: è utile avere più persone che gestiscono i punti del campo che per tanti anni sono rimasti bui”.
Confortato da Tavecchio, Nicchi rilancia sull’arbitro d’area: “Saremmo ben lieti che rimanesse, può coesistere con la tecnologia. La Goal-Line è una grande virtù che sta per arrivare. L’arbitro d’area permette di abbinare arbitri di vertice con altri in fase di maturazione, se arriva la tecnologia, l’arbitro d’area non avrà il problema di vedere il gol. Potrà quindi dedicarsi a cose che non poteva vedere dovendo guardare il palo e la palla se entrava o meno”.
“La moviola? Arbitrare non è semplice ma neanche difficile. E’ una cosa naturale. Sono convinto che se un arbitro interviene 100 volte, 40 volte prende dei provvedimenti per intuito. Come il giocatore è abile nel controllo della palla e nello spostamento – prosegue – l’arbitro è abile a intuire se quel contatto è un fallo o solo un contatto, cosa che la tecnologia non potrà mai stabilire”.
Se da un lato “l’immagine sulla linea di porta è insindacabile, tranne che per quel margine di 3,6 millimetri”, non è possibile “arbitrare con un mezzo telematico”. In conclusione, per Nicchi “La tecnologia, distinguendola dalla moviola, è utilissima. Ormai il calcio è televisivo, è in mano alle tv anche da un punto di vista del sostentamento: le tv lo finanziano, hanno il diritto di pretendere qualcosa che sia più televisivo”.