Un arresto, 14 indagati e oltre 108 milioni di beni sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Roma. L’imprenditore di origini siciliane, Pietro Tindaro Mollica, è finito in manette con l’accusa di bancarotta fraudolenta: l’uomo operava nel settore delle opere pubbliche e aveva vinto appalti per centinaia di milioni di euro.
L’operazione, denominata “Variante inattesa”, è stata eseguita dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Paola Filippi. I reati accertati sono di bancarotta fraudolenta per distrazione aggravata, estorsione ed interposizione fittizia.
Secondo le fiamme gialle, Mollica avrebbe intestato a prestanome alcune attività, poi sequestrate. Sono state effettuate 24 perquisizioni tra Lazio, Sicilia e Veneto. Gli investigatori, in particolare, hanno indagato sulla gestione del Consorzio Aedars che, nel periodo tra il 2003 e il 2013, si è aggiudicato una serie di appalti pubblici tra cui le commesse, ancora in fase di esecuzione, indette dall’Ufficio del commissario straordinario delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria, dall’Adr Aeroporti di Roma, all’Anas Spa-Sicilia e dalla Regione Sardegna e da altre amministrazioni locali per un totale di 118 milioni di euro.
L’imprenditore avrebbe controllato anche la Fracla Spa e l’Operae Srl, società nelle quali non avrebbe potuto comparire formalmente a causa dei suoi trascorsi giudiziari, e che erano stato oggetto di provvedimenti antimafia emessi dalla Prefettura di Roma e poi annullate dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato. Nel corso delle indagini sono emerse responsabilità di Mollica anche per estorsione e bancarotta legati al fallimento della società Trivella Srl dichiarata fallita nel 2012.