La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per Silvio Berlusconi. La sesta sezione ha rigettato il ricorso e ha ritenuto quindi solida la sentenza di secondo grado dei giudici della Corte d’Appello di Milano secondo cui Berlusconi non sapeva della minore età della ragazza. Con questa attesa sentenza, in sostanza, si chiude un importante capitolo giudiziario italiano durato 5 anni. “Una vittoria del diritto”, ha commentato l’avvocato di Berlusconi Filippo Dinacci. E da parte del Cavaliere, che ha appreso la notizia nella sua residenza di Arcore, è stata espressa tanta felicità: il suo “ritorno in campo”, ormai, è una cosa scontata.
Nella sua requisitoria il procuratore generale Eduardo Scardaccione aveva chiesto l’annullamento dell’assoluzione in appello per Berlusconi dall’accusa di prostituzione minorile e concussione: accuse che, in primo grado, gli erano costate la condanna a sette anni di reclusione. Secondo il pg, le accuse nei confronti dell’ex Cavaliere sono “pienamente provate” e non sarebbe “credibile” che solo Berlusconi “non sapesse della minore età di Ruby quando tutto il suo entourage ne era al corrente”. (leggi qui la requisitoria del pg Scardaccione)
L’ex premier in appello era stato assolto perchè secondo i giudici della Corte d’Appello di Milano “Silvio Berlusconi non sapeva la vera età di Ruby durante le serate ad Arcore”. La sentenza risale a luglio scorso e ha stravolto il giudizio di primo grado.
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