Ha appena vinto il premio “Stelle delle Ristorazione 2015”, organizzato a Milano dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani: è il primo chef non vedente in Italia.
Si chiama Anthony Andaloro, ha 48 anni, è siciliano di Milazzo, ed è diventato cieco cinque anni fa a causa del morbo di Stargardt. In pratica si tratta di una malattia che distrugge progressivamente la macula dell’iride fino alla cecità totale. Un tempo decoratore d’arte, grazie alla moglie ha scoperto la passione per il cibo. E oggi la sua arte ai fornelli è richiestissima: un’esperienza sensoriale, oltre che culinaria, visto che i clienti mangiano in locali al buio e senza conoscere il menù, affidandosi ai quattro sensi per individuare sapori e odori. Li chiamano “Blind chef”, e non è un caso che il sogno di Anthony è quello di partecipare a Masterchef e magari di sfidare Christine Ha, la cuoca cieca che ha vinto il reality nell’edizione americana del 2012.
Per competere con i “normali”, Andaloro si è fatto realizzare una cucina ad alta tecnologia: forni a microonde e bilance con il comando vocale, termometri speciali per misurare la cottura: “ma sono abbastanza autonomo” ha dichiarato lo chef, sposato con Luisa e padre di tre figli di 7, 10 e 16 anni anche se “quando cucino nei locali lo faccio con l’assistenza di qualche collega”.
I suoi piatti si trovano su youtube e su facebook e la sua pagina, “In cucina con Chef Anthony”, conta oltre 267 mila like. E come se tutto ciò non bastasse chef Andaloro ha dato vita anche ad un’associazione che si chiama “Oltre al buio” per raccogliere fondi e finanziare progetti per bambini non vedenti.
Ospite fisso in alcune televisioni locali, il suo marchio distintivo è utilizzare la frutta per esaltare i piatti del territorio, soprattutto i primi. Ma il vero problema quando realizza un piatto è dosare in maniera perfetta i liquidi. Un impedimento che però non lo ha frenato e che gli ha permesso di creare “Fagottini di crepes con broccoli e tonno” e il suo cavallo di battaglia come “l’arista in salsa di agrumi e profumo di Cointreau”.
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