Salgono a sette le persone arrestate dalla polizia per l’uccisione di Boris Nemtsov, l’uomo politico avversario del presidente Vladimir Putin, ucciso il 27 febbraio scorso a Mosca. In Cecenia sono stati effettuati altri due fermi. Lo riferisce il sito Rosbalt, citando una fonte nelle forze dell’ordine.
I fermi sono stati eseguiti la sera dell’8 marzo, durante un’operazione speciale nella zona di Shelkovsk e uno dei due sospetti sarebbe imparentato con una figura di rilievo nelle strutture di sicurezza cecene. I due sarebbero stati in contatto con uno degli arrestati, Zaur Dadayev, che ha confessato il suo ruolo nel delitto, e con Beslan Shavanov, suciditatosi sabato, per sfuggire all’arresto.
La stessa fonte ha confermato che la pista più avvalorata, seguita dagli inquirenti ora, è quella dell’omicidio legato alle dichiarazioni di Nemtsov sull’Islam. Nemtsov aveva espresso solidarietà ai vignettisti francesi di Charlie Hebdo, dopo la strage a Parigi di gennaio. Un’altra fonte avrebbe rivelato all’agenzia russa Interfax che a sparare a Nemtsov sarebbe stato proprio Dadayev.
Intanto, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ha detto di conoscere Dadayev, l’uomo è un “patriota della Russia” che non avrebbe fatto mai nulla contro la patria. Kadyrov ha ordinato una inchiesta sul passato di Dadayev e sulle ragioni delle sue dimissioni dall’esercito. Prima di lasciare il servizio militare Dadayev aveva il grado di tenente e aveva ricoperto la carica di vice comandante di un battaglione in un reggimento della 46^ brigata operativa separata delle truppe del ministero dell’Interno della Russia.
“Zaur è stato uno degli uomini più coraggiosi del reggimento”, ha detto Kadyrov. “Ha mostrato particolare coraggio in un’operazione contro un gruppo di terroristi vicini Benoi. E ‘stato insignito dell’Ordine di coraggio, e di medaglie per il coraggio e per i Servizi alla Repubblica cecena. Sono certo che era sinceramente dedicato alla Russia e preparati a dare la vita per la Patria. Le vere ragioni e le motivazioni che stanno dietro il licenziamento di Dadayev dalle truppe russo Ministero dell’Interno non mi sono chiare”