Buone notizie dal Gambia. E’ stato liberato uno dei pescatori italiani arrestati. L’altro potrebbe esserlo a breve, appena l’armatore del peschereccio salderà l’ammenda. Dovrebbe così avviarsi alla conclusione la vicenda dei due pescatori “dell’Idra Q”, fermati nel paese africano il 2 marzo scorso dopo 10 giorni di sequestro della loro imbarcazione con l’accusa di uso di reti da pesca con maglie non conformi alla regolamentazione.
La Farnesina ha annunciato la scarcerazione di Massimo Liberati, il direttore di macchina dell’imbarcazione dopo l’impegno dell’armatore a fornire “adeguate garanzie finanziarie e di pagamento dell’ammenda”. Le autorità del Gambia, però, hanno trattenuto il comandante, Sandro De Simone, riservandosi di rilasciarlo quando sarà versata la “multa” inflitta da un giudice di Banjul, la capitale dello Stato africano dove sono stati imprigionati i due pescatori italiani.
Il peschereccio italiano, dell’armatore Italfish, era stato fermato una ventina di giorni fa. A bordo c’era anche un terzo italiano, il nostromo Vincenzino Mora, di Torano Nuovo. A ricostruire l’accaduto era stata la stessa società armatrice di Martinsicuro, in provincia di Teramo), la nave con base a Mazara del Vallo ed una operativa in Senegal: “L’imbarcazione di 45 metri – avevano spiegato dalla Italfish – stava pescando al largo delle coste del Gambia quando un equipaggio armato della marina militare locale è salito a bordo. Hanno contestato presunte violazioni per una rete, non utilizzata, le cui maglie, accertate con un righello, sarebbero di 68 millimetri invece dei 72 previsti”.